L'ANALISI

Duttile, organizzato e con tante alternative: il Napoli può sognare

La netta vittoria di Udine rilancia alla grande le ambizioni della squadra di Spalletti, la sola a punteggio pieno

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Quattro partite, 12 punti: la sola squadra a punteggio pieno. 10 gol fatti con 9 marcatori diversi. Poi ci sarebbe anche una trasferta di Europa League con una super rimonta in Inghilterra. Ce n'è abbastanza per mettere il Napoli nel gruppo, per ora abbastanza limitato, delle squadre che possono ambire al traguardo più alto in questo strano campionato. La certezza, dopo Udine, è che Spalletti è riuscito a plasmare un gruppo organizzatissimo con una rosa di alto livello che può permettersi, senza troppi scompensi, il turnover in ogni zona del campo.   

Al Friuli in panchina c'erano Zielinski, Manolas, Lozano, Ounas e Petagna, senza contare Demme e Lobotka ancora fermi ai box. Spalletti, questa volta, sceglie il 4-3-3 e piazza Fabian Ruiz davanti alla difesa e tutti vorrebbero poter gestire le emergenze così, visto che lo spagnolo è uno dei grandi protagonisti della serata. OItre a dettare i tempi in modo più che credibile, entra nelle azioni di un paio di gol e prende il palo con una conclusione da fuori. Le due mezzeali, Elmas e Anguissa, si piazzano sulla trequarti permettendo a Insigne di restare largo. Scelta quantomai provvidenziale se si vede l'azione del primo gol. In difesa Rrahmani dimostra di poter essere più di un'alternativa al centro della difesa. Due gol arrivano proprio dai centrali del reparto arretrato grazie ad altrettanti schemi da palla ferma. L'ennesima arma di una squadra capace di variare il piano a seconda degli avversari e delle fasi della partita.

Il Napoli può sfruttare le progressioni sull'esterno (Politano e il nuovo entrato Lozano sono stati due altri grandi protagonisti della serata), la ricerca della profondità per la velocità di Osimhen, gli scambi stretti sulla trequarti quando Insigne si accentra, le conclusioni da fuori e gli inserimenti dei centrocampisti. Nel suo playbook Spalletti ha due sistemi di gioco intercambiabili (4-2-3-1 e 4-3-3), oltre alla possibilità di rendere fluido il suo modulo passando alla costruzione bassa a 3 quando il pressing avversario costringe gli azzurri ad adattarsi. Forse nessuna squadra, al momento, ha il numero di varianti, di uomini e di gioco, della squadra di Spalletti. L'obiettivo tricolore, insomma, è tutt'altro che un sogno. 

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