Calcio e violenza, Infantino invoca il metodo Thatcher: "Servono leggi più dure"

Il presidente della Fifa: "Bisogna cercare i violenti uno per uno e metterli dentro"

  • A
  • A
  • A

"È inconcepibile che ancora si possa morire per una partita di calcio". Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, torna a parlare della morte del tifoso fuori da San Siro prima di Inter-Napoli e propone di inasprire le regole per "andare a cercare i violenti uno per uno e metterli dentro". "Bisogna fare come fece la Thatcher in Inghilterra" ha aggiunto Infantino da Dubai, dove si trova per i Globe Soccer Awards.

"Vanno cambiate le leggi, bisogna cercare le persone violente e farle uscire dal calcio. Non sono migliaia come si vuol far credere, neanche centinaia, ma decine e bisogna isolarle. Ci vuole la collaborazione delle autorità e delle società che in questo senso possono aiutare. Solo così si rompe il ciclo vizioso" ha detto ancora Infantino, che ha parlato anche dei cori razzisti a Koulibaly: "Il razzismo si combatte solo continuando a lavorare. La mia prima reazione da presidente della Fifa è stata tristezza, sdegno, e solidarietà al giocatore. Io stesso avevo proposto una donna senegalese come segretario generale della Fifa. Con degli atti concreti bisogna far passare un messaggio chiaro. E bisogna farlo in modo continuo. Questi atti vanno condannati con la massima severità, ma devono essere anche uno stimolo per i dirigenti del calcio ad abbassare un po' i toni, perché questa aggressività che c'è a giro è dovuta anche a toni non proprio consoni. Il calcio è un mondo aperto dove razzismo e violenza non devono avere spazio".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti