A otto anni di distanza, la visione di quelle immagini genera ancora sconcerto e imbarazzo. Perché il 2 maggio 2012 è nella storia del calcio italiano non tanto per un gesto tecnico o una partita memorabile, bensì per la clamorosa rissa tra l'allenatore della Fiorentina Delio Rossi e il suo giocatore Adem Ljajic. Schiaffi, spinte, pugni, tutto ripreso dalle telecamere, per una scena che ha fatto il giro del mondo e ha avuto conseguenze su entrambi.
La partita è Fiorentina-Novara, 36esimo turno di Serie A. I viola devono vincere per salvarsi, i piemontesi non possono permettersi di pareggiare se vogliono evitare la B. Rossi schiera dunque Ljajic in coppia con Cerci, un attacco veloce per tentare di scardinare la difesa ospite e prendersi i tre punti-salvezza. Ma il serbo giochicchia e già dai primi minuti si nota un Rossi piuttosto nervoso con il suo fantasista. C'è una regola non scritta nel calcio: se giochi male vieni tolto all'intervallo, ma in casi particolari, davanti a una prestazione gravemente insufficiente, vai in panchina dopo mezz'ora. Se a questo si aggiunge che il Novara al 30' è avanti per 2-0 grazie alle reti di Jeda e Rigoni, Rossi non si fa problemi di sorta e toglie dal campo Ljajic. Che, sentendosi umiliato dalla decisione del mister, lo applaude ironicamente e gli dice “Bravo, sei un grande”, con il pollice in su. A detta dell'allenatore, arrivano anche insulti in serbo: Rossi capisce, avendo allenato diversi giocatori slavi, e non ci vede più. Si avventa su Ljajic, lo spintona e fa partire almeno un pugno e un ceffone, riprendendo poi il controllo pochi secondi più tardi, dopo essere stato allontanato da alcuni membri dello staff tecnico e della panchina. Pochi sanno, ma molti possono immaginare, che il duello sia proseguito negli spogliatoi, durante l'intervallo: a dire di Ljajic, Rossi getta per aria la lavagna tattica e va dritto verso il giocatore, che reagisce. Almeno stavolta non volano i manrovesci.
La Fiorentina nel secondo tempo riesce a pareggiare, rinviando i discorsi-salvezza alla partita di Lecce. Vinta senza i protagonisti di questo incredibile episodio: la società sospende Ljajic fino a fine stagione ed esonera immediatamente l'allenatore (che in conferenza stampa si scusa, capendo di aver esagerato nella reazione pur sottolineando di essere stato provocato). Nel campionato successivo, Rossi tornerà in A con l'esperienza alla Sampdoria, mentre Ljajic farà sognare Firenze con 11 reti e cinque assist in 28 partite. A livello di numeri, la sua migliore stagione italiana. Ci voleva per dimenticare una brutta pagina di sport, ma anche di vita.
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK