VERSO EMPOLI-INTER

Inter, Calhanoglu e turnover: dall'Empoli al Bologna, il piano di Inzaghi non cambia

Nelle prossime due settimane i nerazzurri possono allungare in campionato e puntellare la Champions

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Inter, Calhanoglu e turnover: dall'Empoli al Bologna, il piano di Inzaghi non cambia - foto 1
© Getty Images

Empoli, Sassuolo, Salernitana. Poi il Benfica in Champions. Infine, ultima partita di campionato prima della nuova sosta per le Nazionali contro il Bologna. Cinque partite nelle prossime due settimane che per l'Inter potrebbero rappresentare da un lato un trampolino di lancio e dall'altro l’occasione per Simone Inzaghi per fare rotazioni, testare la tenuta del gruppo e garantire minutaggio a tutti i suoi giocatori. Domenica in Toscana mancheranno solo Cuadrado e Sensi: il colombiano però dovrebbe rientrare già per il turno infrasettimanale col Sassuolo, più lunghi invece i tempi di recupero per l'ex Monza. A Empoli torna soprattutto Calhanoglu, assente con la Real Sociedad. Il turco rientra e si riprende la regia a centrocampo: la sua presenza, dati alla mano, garantisce all'Inter maggior equilibrio, compattezza e pericolosità.

Le rotazioni di cui si è detto tengono in considerazione la stanchezza pregressa e il recupero programmato: Bastoni, ad esempio, tirerà il fiato, con lui anche Dumfries. Non a caso due giocatori che anche nelle due settimane di impegni nazionali non si sono risparmiati. Pavard è una garanzia, Acerbi ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, De Vrij è in ottima condizione.Il turnover in Serie A può impattare sicuramente di meno rispetto a quanto visto in Champions. A Empoli Barella verrà risparmiato, Frattesi invece si prende una maglia da titolare. Finalmente, dirà qualcuno, ma la forza dell'Inter oggi è questa. Torna Calha, si è detto, confermato Mkhitaryan. Ma tutto porta a pensare che troveranno spazio anche Klaassen e ancora Asllani: la fiducia nel giovane albanese è intatta, nessuno ad Appiano ha pensato di metterlo sul banco degli imputati per la non positiva prestazione in Coppa. Se a sinistra c'è la consueta staffetta, anche se Dimarco e Carlos Augusto hanno dimostrato di poter far pure rifiatare il centrale di sinistra di turno, davanti Thuram è la certezza. Gol a parte, Lautaro ha dato segnali di stanchezza contro la Real Sociedad: non potrebbe essere altrimenti visti anche i recenti impegni oltreoceano. Questo non significa che partirà dalla panchina ma che non ci sarebbe da stupirsi se dal primo minuto vedessimo Sanchez, che nei minuti giocati in coppa è parso in palla. Il cileno è più avanti, nelle idee di Inzaghi, rispetto ad Arnautovic. Detto questo, fatto quattro su quattro, Inzaghi ha ora davanti altrettante partite di campionato per arrivare alla pausa consolidando la sua leadership. I numeri sono dalla sua parte, inducono all'ottimismo: da metà aprile a oggi, l'Inter è la squadra che considerando i cinque campionati top ha segnato più di tutti (36 gol), con la percentuale di vittorie più altra, ben il 92 percento. E proprio la partita di San Sebastian, con tutte le sue difficoltà, ha paradossalmente confermato la forza dei nerazzurri. A patto però di non peccare di presunzione.

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