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SERIE A

Cracco e la ricetta-scudetto per il Milan: "Allegri è uno chef che fa la differenza

Obiettivo seconda stella per i rossoneri e per la star della cucina milanese, ikl 2026 può essere l'anno buono: "Nessuno si aspettava di essere così avanti dopo sette giornate, per il momento godiamo"

di Enzo Palladini
21 Ott 2025 - 14:22

La seconda stella. Un obiettivo che il tifoso milanista comincia a considerare tangibile dopo un inizio di campionato in cui i pregi hanno cancellato abbondantemente i difetti del recente passato. C'è voglia di quel simbolino dorato, dopo avere ascoltato i rivali interisti vantarne l'acquisizione un anno e mezzo fa. Ma la seconda stella è anche l'obiettivo di uno dei tifosi milanisti più telegenici, lo chef Carlo Cracco. Per lui non si tratta del ventesimo scudetto ma del prestigiosissimo riconoscimento assegnato dalla Guida Michelin. Sull'insegna del suo ristorante nel centro del centro di Milano per ora ne campeggia una, come sulla maglia rossonera. La voglia di raddoppiare è esattamente la stessa. 

Il 2026 può essere l'anno buono, perché il Milan è a quota 19 titoli e questi primi mesi della nuova stagione hanno dimostrato che la solidità è una dote di quelle che invitano a crederci. Può essere l'anno buono anche per Cracco, che quella seconda stella l'ha persa quando ha cambiato locale e la rivuole a tutti i costi. Però la vuole anche per il Milan e ne ha parlato durante la presentazione del nuovo libro Cracco in Galleria, un volume di gran classe edito da L'Ippocampo per la versione italiana e da Phaidon per quella inglese, impreziosito da uno spettacolare materiale iconografico e scritto da Gabriele Zanatta. Circondato da interisti e simpaticamente provocato sulla "spocchia del capolista", lo chef ha risposto con un sorriso: "Gli interisti vedono una realtà diversa". 

Preso da parte e imbeccato sul momento calcistico, Cracco si dimostra un attento osservatore del fenomeno calcistico, coinvolto come tifoso, competente senza essere pedante, disincantato come dovrebbe essere: "Il calcio è un modo per discutere del nulla con gli amici". 

Quanto le piace il Milan di oggi? 

"Mi piace, certo che mi piace. Ma la mia fede milanista va oltre il momento contingente. Va al di là dei momenti belli o brutti. E' fede. Scegliere la squadra per cui tifare è come scegliere un colore: è quello e basta. La tua squadra è tutto quello che ti immagini". 

Si aspettava un Milan primo in classifica dopo sette giornate, un lasso di tempo sufficiente per farsi un'idea delle forze in campo? 

"Non me l'aspettavo e mi godo il momento. Nessuno si aspettava questo inizio di campionato, ma comincio a pensare che le esperienze del recente passato siano servite a qualcosa. Tutti sbagliano nella vita, nel calcio, in tutti i mestieri. L'importante è sapersi correggere". 

Che tipo di chef è Max Allegri? 

"Uno di quelli che fanno la differenza, come Antonio Conte e pochi altri. Gente che ha personalità e che viene seguita dalla squadra. Come dovrebbe essere sempre. Il ruolo dell'allenatore in fondo è quello di comunicare le proprie idee. Allegri lo sa fare. Poi c'è qualcuno che capisce e qualcuno che non capisce, come succede a noi in cucina. Ti arrivano dei ragazzi, perché di ragazzi si tratta, che devi provare a gestire e valorizzare. Più li valorizzi, più crei valore all'interno della tua realtà, che sia una squadra di calcio o un ristorante". 

Leao invece che ingrediente è? 

"Qualcosa di molto importante. Un grandissimo giocatore che forse vorrebbe una squadra costruita per lui ma che si mette a disposizione del gruppo può essere deterninante. Ma la squadra non può essere fatta da un solo giocatore. Forse è successo qualche volta in passato, ora non più". 

A proposito di ingredienti, ne manca qualcuno per vincere questo scudetto? 

"Secondo me c'è tutto per puntarci, anche se io uso dire che "non è mai sufficiente e ce n'è fin troppo". Adesso godiamoci la vetta della classifica e pensiamo che non è importante vincere, ma creare qualità. In passato abbiamo vinto e ci siamo divertiti con Sacchi, con Ancelotti e anche con Capello. Quello è il massimo per un tifoso, vediamo dove riuscirà ad arrivare Allegri". 

Pensando al prossimo derby qual è la prima parola che le viene in mente? 

"Sono due: forza Milan".