L'allenatore bresciano ha conquistato l'aritmetica qualificazione alla coppa più importante
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Roberto De Zerbi lo fa ancora. Porta il Marsiglia in Champions, non un’impresa da poco se si pensa che solo tre volte nell'ultimo decennio il club francese ha partecipato alla manifestazione e che la gestione dell'ambiente non sembra dei più semplici, per usare un eufemismo. Invece, ecco arrivare l'obiettivo grosso, il più alto che si potesse raggiungere, visto che pensare di insidiare la corazzata Psg in vetta alla Ligue 1 non è logicamente pensabile. L'approdo in Champions, comunque, è arrivato dopo una stagione in cui la vicinanza con la squadra di Luis Enrique, per qualche mese, poteva lasciar pensare a una lotta per il titolo nazionale, poi le differenze tecniche sono emerse in modo evidente.
Resta il fatto che, nonostante una serie di eventi burrascosi culminati con il ritiro a Roma della squadra per allontanarla dai veleni della città, la coppia De Zerbi-Andrea Maldera ha compiuto l'ennesima impresa. Durante i festeggiamenti, dopo la complicata partita con il Le Havre funestata dagli scontri sugli spalti, i giocatori hanno continuato a ripetere "Roma" con un chiaro riferimento alla scelta di trasferirsi per qualche giorno nella Capitale, scelta che, evidentemente, è stata apprezzata dalla rosa.
De Zerbi, inviso ai molti che proprio non ce la fanno ad apprezzare un calcio evoluto ed esteticamente gradevole, ha dimostrato in Italia e all'estero di poter ottenere risultati importanti. Allo Shakhtar Donetsk era in testa al campionato, prima che Putin mettesse fine a qualsiasi attività in Ucraina, al Brighton ha portato una squadra accreditata alla lotta per la salvezza a una clamorosa qualificazione in Europa League e ora, al primo anno in Ligue 1, è arrivato il posto Champions.
Una risposta a chi avesse ancora dei dubbi sulla possibilità di coniugare il bel gioco ai risultati. Una stagione così complicata dal punto di vista ambientale, comunque, non può essere umanamente replicata. De Zerbi se ne andrà e di certo le opportunità di occupare un'altra panchina non gli mancano. Molto probabilmente all'estero dove certe caratteristiche vengono più apprezzate rispetto all'Italia.