Morto Silvio Gazzaniga, il "papà" della Coppa del Mondo

L'artista milanese, scomparso a 95 anni, aveva disegnato il trofeo FIFA nel 1971

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Si è spento all'età di 95 anni Silvio Gazzaniga, l'artista milanese, "papà" della Coppa del Mondo, disegnata e realizzata per la prima volta nel 1971 su commissione della FIFA. Il trofeo di calcio più ambito non è l'unico realizzato dal designer nella sua lunga carriera: tra le numerose creazioni di Gazzaniga dedicate al mondo del pallone, ci sono anche la Coppa Uefa, la Supercoppa Europea e la Coppa Under 21.

"Si è spento serenamente nel sonno a casa sua - ha detto il figlio Giorgio - ieri sera è andato a dormire e stamattina ci siamo accorti che non respirava più".

Nato a Milano il 23 gennaio 1921, Gazzaniga aveva studiato alla Scuola di Arte Applicata "Umanitaria" e la Scuola Superiore d'Arte del Castello Sforzesco, specializzandosi come orafo e gioielliere e dedicandosi alla medaglistica, oltre che alla pittura e alla scultura.

Nel 1971, dopo la vittoria del Brasile ai Mondiali del Messico l'anno precedente e la definitiva assegnazione della Coppa Rimet alla nazionale verdeoro, la FIFA aveva la necessità di creare un nuovo trofeo e per farlo indisse un concorso internazionale. Tra i 53 progetti presentati, la spuntò quello di Cazzaniga, che successivamente descrisse così la sua Coppa del Mondo: "Il trofeo rappresenta due giocatori che alzano le braccia verso l'alto nella gioia della vittoria. Racchiude in sé il dinamismo, la forza e la velocità dell'azione, lo sforzo sportivo e l'emozione, l'esaltazione di trovarsi in cima al mondo. La sfera che li sovrasta, modellata a rilievo con l'immagine fedele dei continenti, ricorda il mondo e, al contempo, il pallone ".

Nella sua carriera, iniziata da adolescente, Gazzaniga ha realizzato trofei e medaglie per diverse federazioni sportive nazionali e non solo. Nominato commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per ragioni artistiche e culturali, nel 2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, aveva realizzato il trofeo emerito poi consegnato ai vincitori delle edizioni di quell'anno della Coppa Italia, del 108o Giro d'Italia e del Gran Premio d'Italia di Formula 1.

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