INDYCAR

"Voglio tornare a vincere e la Dakar è una grande avventura", Grosjean... punta le grandi classiche

A tre mesi esatti dall'incidente in Bahrain il pilota francese guarda oltre il debutto nella Indycar: Dakar e Le Mans in cima alla sua "lista".

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La scorsa settimana Romain Grosjean ha fatto il debutto al volante della Dallara-Honda Dale Coyne Racing nei test Indycar sullo stesso circuito - il Barber Motorsports Park - che a metà aprile farà da scenario alla prima tappa del campionato Indycar. E naturalmente all'esordio dell'ex pilota della Haas F.1 che però ha già messo in chiaro le sue intenzioni di non volersi più limitare alle ruote scoperte. E c'è una ragione precisa.

L'accordo stretto da Grosjean con DCR riguarda infatti "solo" le gare stradali e cittadine del calendario Indycar. Sugli ovali - riguardo ai quali, Indianapolis in testa, si è mostrato fin qui comprensibilmente diffidente - Romain sarà sostituito da... Pietro Fittipaldi. Proprio il pilota che ne ha preso il posto anche al volante della Haas-Ferrari VF-20 negli ultimi due GP della scorsa stagione...!

A Grosjean insomma, in prospettiva, il tempo per allargare il proprio orizzonte (ormai lontano dalla F.1 che escludeva per contratto qualsiasi divagazione) non dovrebbe mancare. La 500 Miglia di Indianapolis resta per ora in un cassetto ma il trentaquattrenne francese (ne compirà trentacinque sabato 17 aprile, alla vigilia della prova d'apertura Indycar) mette nel mirino due altre grandi classiche delle corse automobilistiche. Molto diverse tra di loro, in tutto e per tutto. In un'intervista a Motorsport-Total infatti Grosjean si è infatti parecchio sbilanciato sui suoi piani futuri:

“Ho corso la 24 Ore di Le Mans una sola volta, nel 2010, ma voglio tornarci. Il 2022 sarà una grande stagione nel mondo endurance, con molti Costruttori al via: Porsche, Peugeot, Audi, Acura (e la Ferrari a Le Mans dal 2023, ndr). Voglio tornare a vincere delle gare, non semplicemente a prendervi parte. E devo fare la Dakar almeno una volta. Lo voglio davvero. Più che una gara è una grande avventura". 

E se la "Dakar" (da un paio d'anni ambientata nei deserti dell'Arabia Saudita) sarebbe per lui una "prima" assoluta", alla 24 Ore della Sarthe il "miracolato" del Bahrain ha già preso parte una volta, più di un decennio fa: nell'edizione del 2010, al volante di una Ford GT del team elvetico Matech Competition, chiudendola però con un "DNF", insomma... anzitempo. All'epoca Romain aveva già fatto il suo esordio in Formula Uno con la Renault, prendendo il posto di Nelson Piquet nella seconda metà del Mondiale dell'anno precedente. Per poi tornarvi nel 2012 (e da lì ininterrottamente fino al rogo di Sakhir), rilanciato dal titolo della GP Series - l'attuale Formula 2 - del 2011, vinto a mani basse, con grande vantaggio sul nostro Luca Filippi e sul suo connazionale Jules Bianchi.

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