GRAN PREMIO DI INDIANAPOLIS

Due su due per Dixon. Dopo il Texas, Indianapolis. Il campionato Indycar ha già trovato il suo padrone?

La seconda tappa del campionato Indycar a Indianapolis conferma il risultato dell'esordio texano e lancia la candidatura di Scott Dixon

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Tre volte di fila secondo, nelle ultime tre edizioni del Gran Premio di Indianapolis. Quasi una maledizione per Scott Dixon che però, nel giorno della Festa dell'Indipendenza, ha finalmente mosso l'ultimo passo, quello decisivo, per salire sul gradino più alto del podio. Mettendo a segno una netta vittoria, che l'ormai quarantenne campione neozelanese (entrerà negli "anta" il 22 di questo mese)  può ora accoppiare al suo (fin qui) unico successo nella 500 Miglia di Indianapolis del 2008.

Se il suo stato di grazia si prolungherà a tutta l'estate, nessun traguardo stagionale sembra precluso a Scott Dixon.  Non il bis del suo successo di ormai dodici anni fa nella Indy 500 (che quest'anno è in calendario la quarta domenica di agosto), Non un clamoroso titolo numero sei (!) nel campionato Indycar che Il pilota neozelandese si è già aggiudicato nel 2003, nel 2008 e poi ancora nel 2013, 2015 e 2018. Nel Gran Premio di Indianapolis Dixon e la sua squadra (il Chip Ganassi Racing) hanno sfruttato al meglio l'unica neutralizzazione della corsa, provocata dal rookie Oliver Askew appena prima della boa di metà gara, approfittando del secondo pit stop dei piloti del Team Penske Will Power e Josef Newgarden per saltare al comando, avendo lui anticipato il proprio rifornimento. Da metà gara in avanti Scott ha sempre tenuto in pugno il comando, portando al traguardo la sua Dallara-Honda con un vantaggio ampio ed inusuale per la Indycar (e principalmente grazie all'assenza di neutralizzazioni): una ventina di secondi su Graham Rahal (anche lui Dallara-Honda del Rahal Letterman Racing), secondo grazie ad una strategia che gli ha consentito di raggiungere la bandiera a scacchi con un pit stop in meno dei diretti rivali (due al posto di tre) ed in volata sulla Dallara-Chevrolet di Simon Pagenaud che ha salvato ... l'onore del Team Penske quando il campione in carica Newgarden ed il "polesitter" Power hanno perso contatto con le posizioni che contano, chiudendo rispettivamente in settima e ventesima posizione.

Già trionfatore nell'apertura stagionale in Texas, Dixon ha messo al sicuro a Indy la 48esima vittoria in carriera e si trova ora a sole quattro lunghezze dalle 52 di Mario Andretti ma ancora a diciannove dalle 67 di AJ Foyt. Soprattutto però Scott guida ora la classifica generale del campionato dall'alto dei suoi 104 punti, contro i 75 di Pagenaud ed i 64 di Newgarden che devono provare a contenerne la fuga già dalla prima "doubleheader" della stagione il prossimo weekend sul circuito di Road America (Elkhart Lake, Wisconsin): gara-uno è in programma sabato 11, gara-due domenica 12.

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