Tre punti sofferti, sudati, ma voluti fortemente. Per Gattuso il 3-2 di San Siro è la prova che la squadra è dalla sua parte. Segnale importante, che allontana i fantasmi dopo il derby e il ko in Europa League e ridà fiducia all'ambiente. A fine partita per il tecnico rossonero sono solo abbracci e pacche sulle spalle. Ma con la Samp per il Milan è stata dura. Al netto del risultato, Higuain & Co. hanno rischiato grosso con i blucerchiati, aggrappandosi più alle qualità dei singoli e alla compattezza del gruppo che al gioco. Solo un dettaglio in questo momento, certo. Ma un dettaglio con cui Gattuso prima o poi dovrà fare i conti se vuol puntare alla zona alta della classifica. Soprattutto dopo le conferme sull'intesa tra Higuain e Cutrone e sui tre gol rifilati alla Samp, finora miglior difesa del campionato. Discorso diverso invece per Giampaolo, che dal Meazza esce un po' ridimensionato. Non tanto nei suoi uomini migliori, che hanno fatto bene, quanto nelle ambizioni. A ridosso della zona Europa League, infatti, certe partite vanno vinte. Altrimenti il rischio è di rimanere nel limbo della classifica.
In versione 4-4-2 e con Cutrone e Laxalt titolari, a San Siro il Milan parte col freno a mano tirato, cercando di spingere con gli esterni e puntando sui cambi di gioco per sorprendere la retroguardia blucerchiata. Sulla destra tocca a Suso inventarsi qualcosa, ma la Samp è attenta in fase di non possesso. A ritmi blandi e con le squadre corte, i rossoneri manovrano con Biglia in mediana appoggiandosi a Higuain. Gli uomini di Giampaolo invece allargano il gioco, cercando di sfruttare le ripartenze di Quagliarella e l'estro di Saponara tra le linee. Dopo un quarto d'ora di gioco il primo squillo arriva dalle parti di Audero. Suso pennella per Cutrone, che di testa non perdona e sblocca la gara. Un vantaggio che dura poco e avvia la giostra dei gol. Imbeccato da una magia di Quagliarella, dopo quattro minuti l'ex Saponara controlla di tacco e si inventa il pareggio con un destro chirurgico. Poi il "tandem" blucerchiato si ripete a ruoli invertiti. Alla mezz'ora Saponara inventa e Quagliarella ribalta il risultato con un bel sinistro al volo. Un uno-due pesante, che però non affonda il Milan. Anzi. Trascinati dalla grinta di Higuain, dopo cinque minuti i rossoneri tornano infatti in partita proprio grazie al Pipita, che dialoga con Cutrone al limite e fredda Audero da due passi.
Spinto dal pareggio, nella ripresa il Milan riparte attaccando a testa bassa. Higuain e Cutrone si intendono alla perfezione e Audero prima salva su un sinistro pericoloso del Pipita, poi si ripete su un tracciante velenoso di Suso. Compatti e aggressivi, i rossoneri alzano il pressing e allargano la manovra, costringendo la Samp a guardarsi le spalle. Quando serve, Higuain arretra e veste i panni del rifinitore, ma è dalle corsie esterne che arrivano i pericoli maggiori per gli uomini di Giampaolo. Sulla sinistra Rodriguez aumenta i giri e spinge, sulla destra invece è Suso a fare la differenza. E proprio dal classico movimento dello spagnolo e dal suo sinistro magico arriva il vantaggio del Milan, che intorno all'ora di gioco ribalta nuovamente la gara. E' il gol che segna il match e taglia le gambe alla Samp. Nel finale, infatti, c'è spazio solo per un palo di Laxalt e qualche disperato tentativo blucerchiato. Il Milan e Gattuso respirano. Per la Samp invece è uno stop amaro.