Il reboot (guai a chiamarlo remaster, sebbene in tanti avessero sperato in una versione rinnovata per la next-gen) di Red Dead Redemption è stata l'occasione di provare per la prima volta un gioco che ha riscritto certe dinamiche dei gameplay all'inizio del 2010: è vero che i tredici anni, a livello grafico, mostrano i segni del tempo ma l'ambientazione, l'atmosfera e l'esperienza complessiva anche nel 2023 fanno capire che lavorone avessero fatto alla Rockstar. La portabilità, visto che stiamo parlando della versione per Nintendo Switch (è disponibile pure per PS4 e in retrocompatibilità su PS5), aggiunge un tocco di novità anche se la profondità dell'open map - sebbene comprensibilmente non ai livelli di ciò a cui siamo abituati di questi tempi - e tutte quelle situazioni di combattimento/mirino per sparare hanno un sapore agrodolce: le lunghe cavalcate da un punto all'altro della mappa possono essere stancanti, anche a livello fisico tenendo la console in mano, ma d'altronde proiettare il tutto sulla tv - specialmente se 4K - mostra quei difetti visivi di cui accennavamo prima. Siamo pur sempre di fronte a un porting di un titolo con dieci anni sulle spalle, che gira a 1080p a 30fps.
TRAMA RED DEAD REDEMPTION
Giusto un breve recap, per chi non lo avesse mai giocato: il protagonista della storia, ambientata sul finire dei tempi del Far West, di cui vestiamo i panni è John Marston, alla ricerca di alcuni banditi, suoi vecchi compagni, per conto dei federali che tengono in scacco la nostra possibilità di rivedere moglie e figlio. In questa avventura avremo alleati preziosi, come Bonnie McFarlane, che incontriamo subito, e lo sceriffo Johnson. Capitolo a parte merita la modalità Undead Nightmare - inclusa nella versione Switch - in cui Marston combatte contro un'armata zombi mentre cerca di curare moglie e figlio, diventati a loro volta non morti: a dire il vero una svolta poco comprensibile visto lo spirito del capitolo. Tolta, senza particolari rimpianti, la modalità multiplayer invece.
GAMEPLAY RED DEAD REDEMPTION
Le meccaniche di gioco sono tipicamente Rockstar, si ritrovano tanti elementi già apprezzati sui Grand Thieft Auto e ovviamente su Red Dead Redemtpion 2: le movenze dei personaggi, la mappa con le iniziali degli obiettivi che ci guidano, i combattimenti e gli scontri a fuoco, ma anche i dialoghi hanno fatto scuola e anche oggi sono gradevoli. Per dirne una: nel 2010 un'avventura open map con il ciclo giorno/notte era quasi impensabile, ma non per Red Dead Redemption. La longevità è assicurata dalla mappa aperta, delle missioni secondarie, dai dialoghi con i personaggi o ai minigiochi che si incontrano durante l'avventura. La storia è splendidamente rappresentata, siamo di fronte a un titolo che non può prescindere dalla trama e in tal senso non c'è anzianità che tenga, ancora oggi è godibilissima e fa venire voglia di iniziare subito il secondo capitolo.
RED DEAD REDEMPTION SU NINTENDO SWITCH
Alla fine è comprensibile la delusione di chi sperava in un remake, magari aggiornato anche a livello di contenutistica. Ma per chi non ha mai provato Red Dead Redemption resta un'esperienza consigliata, anche solo per capire cosa si era persi dieci anni fa e perché si merita anche oggi tutti gli onori. Certo le texture e la grafica nel suo complesso non può non sentire il peso degli anni ma la stabilità e la fluidità compensano in tal senso, a patto di fruirne in portabilità e non sulla tv.
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