Dalle ore 18.50 a notte inoltrata una lunga maratona di emozioni sulla scia del quarto scudetto azzurro
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Napoli e le sue tante stelle, in lunga maratona di emozioni, che Cine34 celebra venerdì 30 maggio, dalle ore 18.50 a notte inoltrata, con una rassegna-omaggio, nata sull’onda del quarto scudetto vinto dalla squadra di Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte. In un campionato altrettanto prestigioso rispetto a quello della Serie A, ma riservato al cinema (con un artista straordinario come Massimo Troisi e un regista-culto come Paolo Sorrentino) e alla leggenda (con El Pibe de Oro, Diego Armando Maradona).
Napoli, concentrato unico di monumenti e siti archeologici; aree naturali; etnie, lingue e dialetti; tradizioni; archivi e biblioteche; ricerca e istituti di alta formazione; conservatori, accademie e università; musei, arte e architettura; teatro e cinema; opera, musica e canzoni; letteratura, filosofia e scienza; cucina, sport e, soprattutto, stile di vita - è la protagonista di cinque film che ne raccontano l’unicità e la grandezza.
Alle ore 18.50 la rassegna in onda sulla rete tematica diretta da Marco Costa parte con Scusate il ritardo (secondo film diretto da Troisi) e continua in prima serata con Il giorno più bello del mondo (di Alessandro Siani, allo stadio per assistere al trionfo della sua squadra); a seguire, Volesse il cielo (di Vincenzo Salemme, con cameo di Ciro Ferrara, Fabio Cannavaro e Vincenzo Montella).
Nel documentario La partita nel fango - Un giorno nella vita di Maradona (che ricorda il giorno in cui, nell’inverno 1985, il Napoli in lotta per la salvezza gioca sul campetto di Acerra, un pericoloso pantano), in terza serata, Gabriella Simoni riporta le testimonianze di chi era lì per assistere a un incontro scolpito nella memoria, oggi impossibile da ripetere. A bordo campo, una folla adorante di donne, uomini e ragazzini, assiste alla partita di beneficenza. Il presidente Ferlaino era contrario, ma all'uomo-simbolo non interessava: la partita si giocò. Novanta minuti dedicati a chi aveva bisogno: uno scugnizzo in difficoltà, un pilluelo che a Dieguito avrà ricordato il giovane Telusa del barrìo di Buenos Aires, prima che diventasse El D10S.
In chiusura, L’uomo in più, che segna il debutto alla regia di Sorrentino, vede protagonisti un calciatore all'apice della carriera e un cantante neomelodico: il primo, Antonio Pisapia, è ispirato ad Agostino Di Bartolomei e, il secondo, Tony Pisapia, poi nel romanzo Hanno tutti ragione, con il nome di Tony Pagoda.