A Vallelunga tre giorni di prove in vista della Thailandia: "Che emozione, ma abbiamo fatto un buon lavoro"
Vallelunga ha ospitato il ritorno di Max Biaggi sulla pista che lo ha visto debuttare in moto. Ma non è stato solo una presenza nostalgica quella del sei volte campione del mondo. Il "Corsaro", infatti, è tornato in sella per tre giorni di test sull'Aprilia in vista della proissima tappa del Mondiale Superbike in Thailandia. La squadra ha lavorato sulla versione 2015 della RSV4 alla ricerca di ulteriori evoluzioni di cui possano poi beneficiare Haslam e Torres.
Grazie ad un meteo decisamente favorevole, con temperatura esterna che ha sfiorato i 18 gradi, il programma di prove si è dipanato senza intoppi, toccando vari aspetti tecnici. L'elettronica, fiore all'occhiello del reparto corse veneto, è stata oggetto di un "fine tuning" volto a esaltare le peculiarità della RSV4 in termini di gestione delle gomme e di aiuti alla prestazione, in vista del prossimo appuntamento iridato sulla pista di Buriram. Sul fronte ciclistico, altro punto forte della RSV4, si sono testate nuove configurazioni cercando sia di dare maggiore confidenza a Biaggi, sia di offrire spunti ai tecnici impegnati nel Mondiale Superbike. Presente nel box Aprilia anche il collaudatore Daniele Veghini, impegnato a sua volta in una serie di prove sulla RSV4 RF di produzione. Per Max si tratta di rendere sempre più veloce ed affilata la versione Superbike, a Veghini è invece demandato il miglioramento continuo delle prestazioni della versione stradale, disponibile per tutti gli appassionati. Assistito dal fido Marino Laghi, Biaggi ha chiuso la sua tre giorni con 137 giri all'attivo. "Girare da solo qui a Vallelunga mi ha emozionato - ha confermato Max - . Questo è il circuito dove è iniziata la mia carriera e dove ho poi annunciato il ritiro dalle corse, quindi il feeling è speciale. Ma ho dovuto mettere da parte in fretta i sentimentalismi perché il lavoro mi aspettava! Come sempre ci sono tante prove da fare, lo sviluppo della RSV4 2015 è nella sua fase più impegnativa e spetta a me e ai ragazzi del Test Team fornire le indicazioni corrette. Lavoro con un gruppo di persone che conosco bene e mi è quindi facile trasmettere loro le mie sensazioni, siamo riusciti a fare un buon lavoro. Abbiamo testato varie soluzioni, alcune che hanno portato beneficio, altre sono ancora da valutare, com'è normale durante collaudi di questo tipo. Inutile dire che mi sono divertito, quando salgo in sella si accende sempre un certo interruttore che mi regala sensazioni positive".