Ralph Doubell e Wilson Kiprugut

Il ricordo di una grande sfida olimpica del 1968

  • A
  • A
  • A

Un attimo dopo essere arrivato, aver vinto, guardato il tabellone, aver chiesto a Tom Farrell: “Senti, ma quale è il record del mondo?”. “Quello che vedi sul tabellone, l’hai fatto tu”, Ralph Doubell deve aver pensato a Frank Stampfl più o meno come Harold Abrahams pensò a Sam Mussabini, dopo aver ripreso fiato nel clamore di Colombes 1924.

Quanto gli doveva? Tutto. “Il cervello deve essere alleato della fiducia, del coraggio, della voglia di vincere”: le parole possono lasciare il segno quando vengono da chi con il destino aveva ingaggiato un lungo scontro riuscendo ad avere la meglio.

Stampfl nasce a Vienna nel ’15, sua madre è una principessa russa, Caroline Yusupov: studia arte, scia, lancia il giavellotto.

Quando arriva l’Anschluss e gli austriaci scendono festanti nelle strade sventolando la bandierina con la svastica, scappa in Inghilterra e studia alla Chelsea School of Art.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments