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Chebet domina a Boston per il secondo anno consecutivo

Nella maratona più antica del mondo vittoria di Obiri tra le donne

18 Apr 2023 - 08:48

Nella Maratona di Boston, la più antica 42,195 km del mondo giunta alla sua 127esima edizione, dominio da parte di Evans Chebet che si è imposto nella gara facente parte di una delle sei Major del calendario internazionale con il crono di 2h05’54, da considerare eccellente in considerazione della pioggia battente e del classico percorso fatto di numerosi saliscendi, il tempo più veloce della competizione dal 2011 quando Geoffrey Mutai trionfò in 2h03’02. Con il secondo trionfo consecutivo a Boston, città del Massachusetts, il trentaquattrenne keniano ha completato una tripletta nelle tre gare statunitensi più blasonate del circuito World Marathon Majors avendo vinto in precedenza Boston e New York nel 2022. E’ un successo che parla anche un po’ italiano perché Chebet è gestito dal manager trentino Gianni Demadonna ed è allenato dal tecnico bresciano Claudio Berardelli che allena anche Benson Kipruto, primo a Boston nel 2021 e terzo classificato nell’edizione di quest’anno. L’atleta è il sesto a livello maschile in grado di vincere due edizioni consecutive e il primo dai tempi di Robert Cheruiyot, che si impose per tre anni di fila nel 2006, 2007 e 2008.

Gli altri, in grado di realizzare questa impresa, furono Auréle Vandendriesche (1963 e 1964), Bill Rodgers (1978, 1979 e 1980), Ibrahim Hussein (1991 e 1992) e Cosmas Ndeti (1993, 1994, 1995). Lo svolgimento della gara ha visto un gruppo di testa, comprendente 11 corridori, partire fortissimo transitando in 28’52 al 10° km e al passaggio intermedio dei 21,097 km in 1h02’19. Chebet e il due volte campione olimpico e primatista del mondo Kipchoge facevano parte del gruppo di testa che è passato al 30° km in 1h29’23. Kipchoge ha poi perso terreno dopo un tratto collinare molto difficile che mette a dura prova la resistenza dei maratoneti, non riuscendo a prendere una bottiglietta d’acqua ad uno dei rifornimenti e rimanendo in ritardo di 16 secondi nei confronti del gruppo di testa al 32° km.

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