"La positività di Sinner tramite il contatto con il fisioterapista, da quello che ho letto sui giornali, è verosimile. Si tratta di una molecola molto ben assorbibile attraverso la cute perché il suo scopo è appunto far guarire le ferite rapidamente. Per cui, stando le cose come sono state presentate, è attendibile che siano rilevate tracce, seppur piccolissime, nelle urine". Lo dice a La Presse Guido Mannaioni, presidente eletto Società Italiana di Tossicologia Sitox e membro Società Italiana di Farmacologia SIF, dopo che il campione italiano di tennis Jannik Sinner è stato trovato positivo al clostebol, uno steroide anabolizzante contenuto nella pomata utilizzata dal suo fisioterapista. Ma quali sono i farmaci potenzialmente 'dopanti' venduti in farmacia o in parafarmacia? "Per quanto riguarda i prodotti da banco tutte pomate a base di cortisone. Tutti i farmaci che contengono corticosteroidi in teoria possono dare una positività al doping", avverte il farmacotossicologo. "Per questo è importante guardare se sulla confezione c’è il contrassegno che indica che si tratta di farmaci che possono indurre una positività. È una questione di consapevolezza. Questo non vuol dire che l'atleta non li può prendere: se ha l'esigenza di assumere questi medicinali per motivi di salute deve dichiararlo preventivamente. Inoltre - sottolinea Mannaioni - bisogna stare molto attenti a tutti gli integratori, soprattutto quelli comprati su internet o in mercati 'paralleli', non in farmacia o in parafarmacia ma magari nelle palestre - perché la loro composizione non è nota al 100 percento. Ci sono stati dei casi in cui, in alcuni integratori, sono stati trovati derivati anfetaminosimili. A volte è successo che ci sono state delle contaminazioni con delle molecole che hanno dato positività al doping".