"Da quanto vedo e leggo mi sembra non sia un problema che si è risolto con le infiltrazioni e la fisioterapia, anche perché lo stress a cui si sottopone l'articolazione è particolarmente importante. In un soggetto normale si può pensare alla fisioterapia ma non è il caso suo. Sinner ha bisogno di prestazioni elevate e quindi l'articolazione è sottoposta a usura e stress". Così a La Presse Paolo Di Vona, medico chirurgo, specialista in ortopedia e traumatologia e chirurgia generale dell'ospedale San Giovanni di Roma, in merito alle condizioni di salute del tennista Jannik Sinner, che da mesi lamenta problemi all'anca. "Potrebbe essere un conflitto femoroacetabolare, una sofferenza cartilaginea o una displasia dell'anca, in base a questo ci sono diverse opzioni. L'intervento di protesi e rivestimento sarebbe il più radicale, un po' come ha fatto l'altro tennista (Andy Murray, ndr). Questa è una soluzione definitiva ma anche controversa, perché queste protesi di rivestimento, al momento quelle più indicate nel soggetto di un giovane sportivo, non sono esenti anche da future complicazioni. Sono protesi di rivestimento di metallo e quindi c’è la problematica, anche se viene sottostimata da chi la impianta, della metallosi, ovvero degli ioni di metallo nel sangue. La protesi sarebbe la soluzione più indicata ma è un intervento da ponderare. Sinner è un soggetto molto giovane", spiega Di Vona. "Se fosse una problematica di altro tipo, un conflitto femoroacetabolare ci sarebbe la soluzione artroscopica. Conserverebbe la propria articolazione e si andrebbe a eliminare questo conflitto. Sarebbe tutt'altra soluzione rispetto alla protesi ma non sempre è quella che dà risultati accettabili", prosegue il medico chirurgo. "I carichi di lavoro possono aver accentuato una situazione che era già presente, una dismetria, una alterazione posturale o un bacino obliquo. Sono queste le cause che facilitano la sofferenza articolare. Se si parla di artroscopia il problema è un conflitto femoroacetabolare ma non è detto che l'artoscopia risolva tutti i problemi soprattutto in un giovane sportivo. In un soggetto normale che non deve sottoporsi l'articolazione a grossi stress forse potrebbe risolvere il problema, ma nel caso suo mi sembra difficile", ha concluso.