Anche un mito come gli All Blacks, la nazionale di rugby della Nuova Zelanda ritenuta da sempre la più famosa e competitiva, rischia di finire nella polvere. I media e i tifosi di casa sono inorriditi e delusi dopo la sconfitta record, 43-10, subita ieri a Wellington contro il Sudafrica nel Rugby Championship, il torneo cui partecipano anche Argentina e Australia. Uno scarto così ampio non si era mai visto in tutti i 658 incontri disputati dai neozelandesi, che negli ultimi 18' di gioco hanno subito ben quattro mete dagli Springboks scatenati. L'ex stella e capitano All Blacks Kieran Read che ha affermato che si è trattata di "una vera e propria batosta" subita da una squadra "priva di spina dorsale" e ha invitato il ct, Scott Robertson, ad ammettere che "c'è qualcosa che non va" perchè "c'è modo e modo di perdere". Da quando Robertson, è succeduto a Ian Foster l'anno scorso, i neozelandesi hanno subito sei sconfitte in 21 partite e la haka a quanto pare non fa più così paura. Secondo il giornalista sportivo Gregor Paul, "mai gli All Blacks sono stati sconfitti in questo modo. Sono stati annientati. Sembravano un cellulare analogico che cerca di competere con l'ultimo iPhone. Le sconfitte non danneggiano gravemente il marchio All Blacks, ma le sconfitte record sì".