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Motociclismo, Nolan al TT con sei piloti tra cui Herbertson, Jordan e Bonetti

27 Mag 2025 - 17:52
 © Ufficio Stampa

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Dom Herbertson, Paul Jordan, Andrea Majola, Stefano Bonetti, Erno Kostamo e Patrick Hoff sono i protagonisti di una nuova incredibile avventura sull’Isola di Man, che li vedrà indossare il top di gamma Nolan X-804. C’è una corsa che non somiglia a nessun’altra. Un evento leggendario che sfida il tempo, il coraggio e ogni idea convenzionale di motociclismo. È il Tourist Trophy, che si corre ogni anno sull’Isola di Man: un luogo sacro per chi vive la moto come puro spirito di libertà, velocità e tradizione. Ed è qui che Nolan ha scelto di rinnovare, in modo autentico e coerente con la propria strategia, il suo legame profondo con il mondo delle competizioni. Nell’edizione 2025, che inizia questa settimana e durerà fino al prossimo 7 giugno, sei piloti d’eccezione, tra cui le due new entry Dom Herbertson e Paul Jordan, scenderanno in gara indossando X-804, il casco top di gamma della linea Speeding firmata Nolan, simbolo di eccellenza artigianale e visione racing.

Il Tourist Trophy, che si corre sulla Snaefell Mountain Course, circuito di circa 61 chilometri, non è solo una gara: è un rito. Un palcoscenico in cui il legame con la strada è reale, ruvido, viscerale. In questo contesto, Nolan ritrova una connessione con il pubblico e con i valori del motociclismo: passione, coraggio, tradizione, autenticità. All’Isola di Man non è solo la velocità a fare la differenza. È la capacità di affrontare un tracciato imprevedibile, dove sole e pioggia, luce e ombra possono alternarsi nel tempo di una curva, dove il pilota passa guidando tra rettilinei mozzafiato e sezioni tortuose in cui ogni millimetro di controllo è essenziale. In questo contesto, X-804 si conferma non solo un accessorio in grado di garantire massima protezione e prestazione, ma diventa un vero e proprio alleato per vivere due settimane a tutta velocità, grazie alla combinazione tra tecnologia, ricerca aerodinamica, materiali di qualità e comfort.

Dom Herbertson, inglese, volto noto del paddock del TT, è uno di quei piloti che unisce talento puro a una passione incrollabile per le corse su strada. Autentico, determinato, carismatico: è un ambasciatore ideale dello spirito Nolan. Accanto a lui, Paul Jordan, irlandese, giovane promessa della scena road racing, già protagonista di ottime prestazioni nelle edizioni precedenti e vincitore della recente North West 200, porta freschezza, tecnica e una visione moderna della competizione. Con Nolan è stata subito intesa.

“Fin da piccolo ho sempre e solo voluto correre in moto. Amo il Tourist Trophy. Quello che è davvero emozionante è quando arrivi alla linea di partenza: ti concentri, sei silenzioso con il cuore che inizia a pompare impazzito e pensi a quello che ti aspetta per i prossimi 15 minuti - ha raccontato Dom Herbertson - . Il percorso è molto lungo e il punto più bello è Bray Hill, una ripida sezione in discesa tra Douglas e Ramsey. Il tuo cuore si ferma, la moto si schiaccia, sbatte, gli ammortizzatori sono al massimo tanto che il cordolo è consumato dalle carene delle moto, una sensazione pazzesca. Ogni anno cambio grafica del casco e quest'anno per il mio Nolan X-804 ho scelto l'immagine dello Stregatto, perché tutti vanno da lui e chiedere consigli su cosa fare e come fare. Spero possa guidarmi verso una vittoria”.

“Il TT è una sfida con sé stessi. Sono le due settimane più belle della tua vita, da vivere al limite. Non puoi correre al Mountain dicendo che non hai paura, è una sciocchezza. Devi aver paura, per battere la tua paura - racconta Paul Jordan - . Correre in moto lungo quelle strade è come una scommessa, un tiro di dadi. Sai che stai vivendo qualcosa di incredibile. La parte più emozionante per me è quello in uscita da Ramsay, è un tratto davvero magico, in salita e panoramico. Non vedo l'ora di correre con il mio Nolan X804. La sua grafica riprende quella che utilizzavo quando correvo nel Campionato Britannico. All'epoca il mio compagno di squadra dipingeva caschi e mi aveva disegnato una stella rosa sul lato. Nel tempo sono rimasto fedele a quella grafica, ma volevo qualcosa che mi distinguesse, così per il colore del casco ho scelto il giallo”.

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