Il record di sette medaglie, come non era mai accaduto nella storia azzurra. Un'edizione memorabile ai Mondiali di Tokyo con un oro, tre argenti e tre bronzi, ma anche quattordici finalisti, che potrebbero diventare quindici al termine dell'ultima sessione di gare, e 61 punti in attesa della staffetta 4x400 femminile. "È andata molto bene", le parole del presidente della FIDAL Stefano Mei che sottolinea la soddisfazione per i risultati ottenuti dagli azzurri, nella conferenza stampa conclusiva a Casa Atletica Italiana, al Blue Note Place di Tokyo. "Qui abbiamo portato una squadra molto ampia, a ragion veduta, con 89 atleti perché in questi quattro anni e mezzo i ragazzi hanno dimostrato di meritarsi tutto e la fiducia è stata ben riposta. Si è avuta di nuovo una sensazione di compattezza: non tutti potevano andare in finale, nel percorso di trasformazione è normale che sia così". Tanti podi: l'oro di Mattia Furlani nel lungo, le due medaglie di Nadia Battocletti (argento nei 10.000 e bronzo nei 5000), gli argenti di Antonella Palmisano nei 35 km di marcia e Andrea Dallavalle nel triplo, i bronzi di Leonardo Fabbri nel peso e Iliass Aouani nella maratona. "Ma con un'occhiata indietro - prosegue - vediamo che Massimo Stano non c'era, Andy Diaz è stato frenato da un problema fisico, Larissa Iapichino ha trovato una serata sbagliata, altri campioni olimpici di Tokyo come Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs si sono presentati in condizioni non ideali e ci può stare. È stato un anno straordinariamente lungo, da febbraio con i campionati indoor fino a settembre, e gli atleti hanno cercato di allungare la stagione. Il ringraziamento va a chi lavora per questo, perché con molti atleti c'è bisogno di un numero adeguato di persone nello staff".