DOPO IL DOPPIO ORO

Tokyo 2020, Malagò: "Il giorno più bello dell'Italia sportiva"

Il numero uno del Coni: "Ho ricevuto una chiamata dal premier Mario Draghi e mi ha detto cose che mi hanno reso veramente orgoglioso"

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"Credo sia il giorno più bello dell'Italia sportiva in assoluto. Abbiamo fatto delle cose epiche, straordinarie, come i mondiali di calcio che hanno unito il Paese ma sotto il profilo dei cinque cerchi, che è il mio mondo, è una cosa che i nipoti dei nostri nipoti leggeranno un giorno sui libri di storia". Così il presidente del Coni Giovanni Malagò a Casa Italia copo la fantastica doppietta d'oro di Marcel Jacobs nei 100 metri e di Gianmarco Tamberi nell'alto ai Giochi di Tokyo.

"Ho ricevuto una chiamata dal premier Mario Draghi e mi ha detto cose che mi hanno reso veramente orgoglioso - ha proseguito Malagò - Ho sempre detto che a Tokyo ne avremmo viste delle belle, in un senso e nell'altro. Marcell e Gimbo hanno reso orgogliosi tutti gli italiani, le parole non bastano e credo che neanche servano. Ci sono ancora diverse carte da giocare, anche se quanti ori arriveranno non lo so dire". E ancora: "Abbiamo avuto velocisti importanti nella nostra storia, ma oggi abbiamo stravolto tutto, battuto due volte il record europeo e con questo tempo Jacobs avrebbe vinto l'oro a Rio contro Bolt. Ha fatto il tempo della vita". 

L'impresa di Jacobs riapre il dibattito sulla necessità di giungere il prima possibile al cosiddetto ius soli sportivo: "Oggi va concretizzato: a 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana", ha rivendicato il numero uno del Coni - Noi vogliamo occuparci di sport e non riconoscere lo ius soli sportivo è qualcosa di aberrante, folle. Credo che oggi la risposta migliore l'abbia data Mario Draghi che li ha invitati a Palazzo Chigi".

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