Judo

Tokyo 2020, judo: abbraccio saudita-israeliana, "lo sport va oltre"

Le atlete Tahani Alqahtani e Raz Hershko sono state protagoniste di un gesto di solidarietà al termine dell'incontro olimpico

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Pace e fratellanza, come dovrebbe essere in un Olimpiade. A Tokyo 2020, al termine della sfida dei sedicesimi di finale di judo dei +78 kg donne, la saudita Tahani Alqahtani e l'israeliana Raz Hershko si sono infatti abbracciate: poi, la 23enne Hershko, detta "Hercules" - che aveva vinto per ippon - ha alzato il braccio destro dell'avversaria nel gesto che si usa per rendere omaggio al valore della rivale.

Un segnale del vero spirito olimpico lo hanno dato oggi, al mondo, due praticanti di uno sport, il judo, da cui invece nei giorni scorsi erano arrivati esattamente contrari. Tahani Alqahtani, tra l'altro, ha potuto partecipare ai Giochi di Tokyo 2020 grazie a un invito speciale del Cio, e non si è certo tirata indietro quando il sorteggio le ha messo di fronte una rivale proveniente da Israele. Non ha quindi fatto come l'algerino Fethi Nourine e il sudanese Mohamed Abdalrasool, che nei 72 kg uomini si sono entrambi ritirati pur di non affrontare l'israeliano Tohar Butbul.

Per questo sono poi stati sospesi dalla federazione internazionale del judo: la stessa che oggi, dopo quanto è successo tra Alqahtani e Hershko, ha diffuso una nota per sottolineare che "il match match tra Tahani Alqahtani e Raz Hershko si è svolto regolarmente e rappresenta un notevole passo avanti nel segno del rispetto e dell'amicizia dimostrando come lo sport possa andare oltre ogni influenza politica o estranea ai valori olimpici".

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