MILAN

Giroud strizza l'occhio al rinnovo: "Milan, posso ancora fare cose buone"

L'attaccante rossonero prima dei quarti di finale con l'Inghilterra: "Il miglior attaccante al mondo? Penso a Ibrahimovic"

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"Non c'è nessuna eccessiva sicurezza in noi, siano tranquilli e fiduciosi, conosciamo le nostre qualità, affronteremo una grande squadra come l'Inghilterra". Così Olivier Giroud, attaccante della Francia e del Milan, in vista dei quarti di finale contro l'Inghilterra ai Mondiali in Qatar. "Doppietta della Francia co,me il Brasile nel 15958 e 1962? Dobbiamo ancora vincere 3 partite per questo record, non vogliamo pensarci. Noi ci concentriamo principalmente sull'Inghilterra", ha spiegato il miglior marcatore all time dei Bleus. "Penso che siamo andati molte bene dall'inizio del torneo. Siamo forti insieme; abbiamo un grande spirito di squadra. Siamo come un famiglia, ci sentiamo fortunati perché abbiamo qualità e talento in questa squadra, purtroppo abbiamo perso grandi giocatori, ma abbiamo le qualità per fare grandi cose grazie a questo spirito di squadra".

Lo stesso spirito di squadra che Giroud sembra aver trovato anche al Milan: "Quando sono arrivato a Milano era il momento giusto per avere un'altra sfida, il Milan mi ha dato una grande opportunità. Ho ancora anni buoni davanti a me. Posso ancora fare cose buone, tutto si decide in campo. Siamo campioni d'Italia, ma vogliamo fare ancora di più". "Mi trovo bene a Milano", ha poi aggiunto strizzando l'occhio a un rinnovo che sembra solo da mettere nero su bianco. "Chi è il miglior attaccante del mondo? Penso a Ibrahimovic, lui mi ha nominato miglior attaccante del Mondiale. Davvero, non lo so, non posso dire chi è il più forte. Per me l'esterno più forte è Kylian Mbappé, ma non è un vero numero 9. Non saprei nominarne uno in particolare". 

Ai quarti Giroud si troverà davanti un altro grande numero 9, Harry Kane: "Di lui abbiamo già parlato con Hugo Lloris. È un giocatore che può avere un profilo paragonabile al mio: molto potente, gioco di testa, gioca bene spalle alla porta. Negli ultimi mesi, anni, gli piace scendere molto più in basso per partecipare al gioco, non so se è il suo allenatore o la sua volontà, fa tanti assist, ma è un goleador, sa mettere in evidenza i suoi compagni con passaggi che fanno male agli avversari. Devo guardarlo molto da vicino. Ci sono somiglianze, ma ci sono anche sette anni di distanza". 

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