Sesti nel Brasileirao ma a soli quattro punti dalla capolista Flamengo, eliminati ai quarti di Libertadores dall'Atletico Mineiro finalista, la stagione fin qui del Fluminense è lo specchio di una squadra che non riesce a trovare costanza. L'esordio al Mondiale per Club, dominato, contro il Borussia Dortmund, seppur pareggiata 0-0, sembrava lanciare il Tricolor verso la vittoria del girone. Poi il successo arrivato a fatica, in rimonta, contro i sudcoreani dell'Ulsan, contro cui i brasiliani erano sotto a 25 minuti dalla fine, e il sofferto pareggio per 0-0 contro i sudafricani del Mamelodi Sundowns hanno fatto cambiare giudizi e classifica del girone. La buona notizia per Renato è che la qualificazione è arrivata comunque e, in più, la striscia di imbattibilità dei suoi in tutte le competizioni è arrivata a nove partite (6 vittorie, 3 pareggi) riuscendo anche a tenere la porta inviolata in quattro degli ultimi cinque incontri. La solidità difensiva di questa squadra, uno dei punti di forza, si base sull'esperienza e la leadership di due giocatori: l'eterno Thiago Silva, capitano ormai quarantenne, e Fabio, portiere da 44 primavere e oltre 507 clean sheet in 1.390 presenze con la maglia Tricolor. È l'ex Milan però la pedina fondamentale del Flusao: nell'ultima partita del girone, Thiago è rimasto fuori per precauzione dopo aver accusato un fastidio muscolare e la retroguardia dei brasiliani ha patito enormemente la sua assenza. Un ottavo di finale del Mondiale per Club non passerà più, Thiago in Inter-Fluminense ci sarà.