LE TAPPE DEL DOMINIO

Juve campione d'Italia 2020: un cammino iniziato tremila giorni fa

Nove scudetti consecutivi, i bianconeri sanno solo vincere. Tutto ha avuto inizio nel 2011

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Più di trecento partite e più di tremila giorni da Campioni d'Italia in carica. Il dominio della Juventus in Italia continua anche per il 2020 e se la squadra oggi di Sarri ha continuato una tradizione sul campo ormai fortemente tinta di bianco e di nero, il cammino che ha portato la Vecchia Signora al 36° scudetto, il nono consecutivo, parte da molto lontano. Dal 2011-12 a oggi, con diversi condottieri in panchina da Conte a Sarri, passando per Allegri, la Juventus ha saputo solo vincere.

I volti di Del Piero e Pirlo in bianconero sembrano lontani ricordi, così come le giocate di Tevez o Pogba hanno lasciato spazio ai record di Cristiano Ronaldo e alle polemiche tra "risultatisti" e "giochisti" che hanno portato al cambio della guardia tra Allegri e Sarri, non senza polemiche in questa stagione. Eppure il denominatore comune per la Juventus è sempre stato lo stesso: la vittoria finale.

L'IMBATTIBILE JUVENTUS DI CONTE (2011-12)

Il primo dei nove scudetti consecutivi della Juventus è sicuramente il più controverso, anche dal punto di vista dei ricordi. Un trionfo a sorpresa contro il Milan di Allegri e Ibrahimovic, macchiato per tutti dal famoso gol di Muntari non visto nello scontro diretto coi rossoneri, ma in realtà frutto di un campionato straordinario dei bianconeri guidati da Marchisio, Pirlo e Vidal in mezzo al campo, con l'ultima stagione di Del Piero. Non solo, in quella stagione è arrivato l'esordio dell'Allianz Stadium (all'epoca con un altro nome), un fattore decisivo non solo dal punto di vista dei risultati e presto fortino pressoché inespugnabile. Imbattibile quella Juventus, la prima di Conte, che chiuse il campionato con 23 vittorie e 15 pareggi. Protagonisti anche Vucinic, Matri, Quagliarella, Estigarribia.

POGBAM PER LA CONFERMA (2012-13)

Nella stagione del secondo scudetto consecutivo dei bianconeri, la squadra di Antonio Conte mise da subito le cose in chiaro registrando il miglior avvio di sempre della Serie A da quando si assegnano 3 punti a vittoria con nove successi e un pareggio. La novità più che positiva della stagione aveva un nome e un cognome: Paul Pogba. Acquistato a costo zero dal Manchester United, convinse tutti con la sua classe ritagliandosi sempre più spazio.

CONTE, TEVEZ E LA CARICA DEI 102 (2013-14)

Dominio assoluto e incontrastato. Il terzo scudetto della serie della Juventus è il più esaltante dal punto di vista dei numeri. A fine campionato sono 102 i punti conquistati dai bianconeri (record europeo), con totale imbattibilità casalinga (57 punti su 57). In generale, 33 vittorie su 38 con il miglior attacco e la miglior difesa del torneo, rispettivamente con 80 reti segnate e 23 subite.

LA PRIMA JUVE DI ALLEGRI: TRIONFO DA RECORD QUASI PERFETTO (2014-15)

L'estate più turbolenta degli ultimi anni portò all'addio di Antonio Conte per differenti vedute dal punto di vista delle ambizioni rispetto alla società. Al suo posto Massimiliano Allegri, avversario delle ultime stagioni alla guida del Milan e proprio per questo accolto non a braccia aperte dalla tifoseria bianconera. Nonostante le premesse in quell'annata la Juventus, confermata sul 3-5-2 dal nuovo allenatore, rischia il Triplete fino all'ultimo, perdendo solo la finale di Champions contro il Barcellona. In Serie A è ancora dominio con il titolo conquistato con quattro turni di anticipo per la prima volta nella storia della Juventus.

DALLE STALLE ALLE STELLE: DAL SASSUOLO ALLA RIMONTA (2015-16)

I postumi della finale di Champions persa si fanno sentire nei primi mesi della nuova stagione. La Juventus di Allegri inizia male, malissimo, fino alla sconfitta 0-1 in casa del Sassuolo. Buffon e i senatori, oltre allo staff tecnico, segnano la svolta con un discorso nello spogliatoio. Da lì in poi la Juventus, data per spacciata con largo anticipo, mette in fila 15 vittorie consecutive (record societario in Serie A) andando non solo a vincere il quinto scudetto di fila, ma anche il primo triplete domestico con Supercoppa italiana e Coppa Italia.

HIGUAIN, IL CAMBIO MODULO E ADDIO AL MAGICO QUINQUENNIO (2016-17)

Nell'estate del 2016, dopo l'addio di Pogba e Morata, la Juventus paga la clausola da 90 milioni di euro al Napoli per strappare Gonzalo Higuain agli azzurri dopo i 36 gol in campionato nella stagione precedente. Arriva anche Pjanic dalla Roma, ovvero i due migliori giocatori nelle due avversarie principali in Serie A. Dani Alves porta la sua dose di esperienza internazionale che porterà tutto sommato la Juventus alla seconda finale di Champions League in tre anni, persa contro il Real Madrid. In campionato è il solito dominio con il passaggio al 4-2-3-1 per far coesistere tutti i giocatori offensivi più forti. Sono sei scudetti di fila, superando dopo 82 anni il record societario di cinque.

I TRE MINUTI DI SAN SIRO E IL NAPOLI DI SARRI: IL TITOLO PIU' COMPLICATO (2017-18)

Escludendo il primo della serie, forse il più inatteso, quello della stagione 2017-18 è sicuramente lo scudetto più complicato vinto dalla Juventus nel periodo. Merito del Napoli di Sarri, squadra dal bel gioco e capace di impensierire i bianconeri fino a poche giornate dalla fine, andando a vincere anche 1-0 lo scontro diretto all'Allianz Stadium. La svolta arriva però la giornata seguente in Inter-Juventus con i bianconeri sotto 2-1 a tre minuti dal termine, con il Napoli pronto ad operare il sorpasso a Firenze. Nel finale la Juventus rimonta fino al 3-2 finale condannando gli azzurri al famoso "hotel di Firenze" in cui lo stesso Sarri disse di aver perso ogni speranza scudetto (e infatti il giorno dopo il Napoli crollò 0-3 vs la Fiorentina).

CRISTIANO RONALDO NEL PIANETA BIANCONERO (2018-19)

L'arrivo di Cristiano Ronaldo ha sorpreso tutti, un alieno nel calcio italiano. E l'impatto non tradisce le attese: dopo un paio di partite di assestamento, il fuoriclasse portoghese mette la firma sull'ottavo scudetto consecutivo della Juventus, vinto con ben cinque giornate d'anticipo sul Napoli di Ancelotti lasciato a distanza siderale. A fine anno però la rivoluzione dopo il brutto cammino in Champions League: esonero di Allegri per votarsi al bel gioco con incarico affidato a Maurizio Sarri.

PARADOSSO DYBALA: LO SCUDETTO C'E', IL BEL GIOCO NO (2019-20)

Nel campionato più strano della storia della Serie A, bloccato a metà stagione dalla pandemia di Covid-19 e ripreso in piena estate con gli stadi vuoti, la Juventus vince ma non convince, lasciando forse per la prima volta dei grossi rimpianti alle avversarie (Lazio prima, Inter e Atalanta poi). Guidati dai gol di Cristiano Ronaldo e dalle giocate decisive di Dybala (in uscita per tutta l'estate precedente), soprattutto alla ripresa del campionato, la Juve vince il nono scudetto di fila, ma senza miglioramenti dal punto di vista del gioco, anzi. Per questo Sarri finisce nelle polemiche soprattutto per le brutte prestazioni contro Milan, Atalanta, Sassuolo e Udinese, ma anche per aver perso Supercoppa italiana e Coppa Italia. Alla fine però le foto del trionfo hanno sempre gli stessi colori.

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