GIRO D'ITALIA

Giro d’Italia: Martin trionfa a Sega di Ala, prime difficoltà per la maglia rosa

Bernal soffre tantissimo sulla salita finale, ma alla fine limita in qualche modo i danni: Yates guadagna quasi un minuto sul colombiano e riapre i giochi

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Dopo i 193 chilometri con partenza a Canazei e arrivo a Sega di Ala si riapre un Giro d’Italia che sembrava ormai chiuso. Dei fuggitivi di inizio giornata (erano 20) Daniel Martin scatta sulla salita finale di prima categoria e s’impone nella tappa numero 17 davanti ad Almeida e Yates. Quest’ultimo guadagna quasi un minuto su Egan Bernal, che resta maglia rosa ma è stravolto quando taglia il traguardo. Brutta caduta per Ciccone, Nibali ed Evenepoel.

È cominciata, con oggi, una cinque giorni decisiva per le sorti del podio di questa corsa rosa; e sono segnali fortissimi quelli che giungono dal traguardo di Sega di Ala. Perché si rivela una giornata ‘no’ per la maglia rosa: Egan Bernal è decisamente sofferente sulla salita finale, arriva stremato al traguardo e ora il Giro d’Italia si riapre completamente. Simon Yates, quinto stamattina in classifica generale, ora è terzo nella graduatoria per la conquista del Trofeo Senza Fine; il colombiano del team Ineos Grenadiers è sempre leader, ma ora conserva solo 3 minuti e 23 secondi sul britannico del team BikeExchange (che recupera ben 57’’), nonché 2’21’’ su Damiano Caruso (3 secondi di recupero per lui). Fatto sta che in questa giornata importantissima, anche Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) rientra nel gruppo ristretto ad avere vinto tappe in tutti e tre i grandi Giri. In avanscoperta va un drappello di una ventina di corridori, ma a differenza delle altre giornate la fuga non guadagna troppo, per merito della Bike-Exchange che si prende l’incarico di dettare il ritmo in gruppo, anche sul GPM di Passo San Valentino. Davanti scollinano in quattro: Gianni Moscon, Dan Martin, Antonio Pedrero e Geoffrey Bouchard.

Nel plotone invece comincia l’andatura devastante di Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), che ad uno ad uno stacca diversi big (prima Vlasov e Ciccone, poi Carthy e Bardet). Il primo a scattare è Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step), ma a 4 chilometri dal traguardo si muove Yates. Sembra essere tutto in controllo per la maglia rosa, che però va in crisi in un tratto durissimo, perdendo contatto dal britannico e venendo raggiunto da uno stoico Caruso. Un eccellente Martin riesce a resistere alla rimonta dei rivali, portando a casa un bellissimo successo di tappa. Alle sue spalle Almeida e Yates; Diego Ulissi (UAE Emirates) è mostruoso nel timbrare la quarta piazza.

Da segnalare una brutta caduta durante la discesa del Passo San Valentino: Giulio Ciccone, Vincenzo Nibali e il belga Remco Evenepoel sono gli uomini di punta finiti a terra, impegnati nel tentativo di rientrare sul gruppo maglia rosa. Ciccone è prontamente ripartito, anche se si è dovuto prodigare in un duro inseguimento solitario, molto dolorante condizionato da una bicicletta malfunzionante e poi cambiata. Grande sfortuna per Vincenzo Nibali, che torna in gara successivamente ma accusa una botta al fianco e gomito destro e arriva con oltre mezz’ora di riardo. Evenepoel, addirittura, vola oltre un guard-rail.

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