Il Giro è olandese: vince Dumoulin

Fantastica prova nella cronometro finale, battuto solo dal connazionale Van Emdem: Nibali sul podio generale, è terzo

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Tom Dumoulin ce l'ha fatta. Per la prima volta nella storia il Giro d'Italia viene vinto da un olandese. Stravolta la classifica finale: il secondo posto nella cronometro (Monza-Milano, 29,3 km) vinta dal connazionale Van Emden (33'08”) consente a Dumoulin (33'23) di trionfare nella generale. Bravo Vincenzo Nibali, che chiude la Corsa Rosa terzo, dietro a Quintana.

Nel giorno in cui le Ferrari tornano a dominare con la doppietta di Montecarlo, un altro tempio della velocità a quattro ruote si trasforma nel trampolino di partenza per un'impresa storica anche se in qualche misura annunciata. È Tom Dumoulin a vincere il Giro più importante, quello del Centenario, concluso con la cronometro partita dall'Autodromo di Monza e arrivata al Duomo di Milano.

Un successo storico e meritato per l'olandese, capace di ribaltare la classifica generale nei 29,3 chilometri contro il tempo. Una distanza coperta ad una media vertiginosa: solo il connazionale Jos Van Emdem (Lotto-Jumbo) è stato più veloce del ciclista di Maastricht, il primo olandese a trionfare nella corsa rosa. E' passato dall'inferno delle montagne, alcune dominate come ad Oropa, altre scalate stringendo i denti e lottando contro malanni intestinali.

La maglia rosa persa venerdì è rimasta sulle spalle di Nairo Quintana solo per due giorni: l'aver resistito a Piancavallo e ad Asiago ha consentito a Dumoulin di presentarsi alla cronometro finale con i galloni del favorito, nonostante i 53" di ritardo al via dal colombiano. Una mezz'ora di fuoco, nella torrida domenica di maggio che ha accompagnato il finale del Giro numero 100: non succedeva dal 2012, con arrivo a cronometro sempre al Duomo, che la maglia rosa cambiasse sull'ultimo traguardo. Dumoulin ha regolato i suoi rivali, mangiando loro secondi su secondi. Volando: un minuto e 24 secondi recuperati a Quintana, che ha chiuso così il Giro a 31" dall'olandese.

Bravissimo Nibali, che ha provato a scalzare Quintana dal secondo posto ma non ci è riuscito per soli 9". Non sono i distacchi del 1948 quando Fiorenzo Magni battè Ezio Cecchi nella generale per soli 11 secondi, o del '55 quando fu Coppi a perdere di 12" sempre da Magni. Ma Dumoulin ha dimostrato di essere il più completo e preparato: forte sul Blockhaus, dominante a Oropa, praticamente imbattibile a cronometro. E così, sul podio all'ombra del Duomo di Milano suona solo l'inno olandese. E ai tifosi italiani non resta che tributare l'ennesimo grande applauso a Vincenzo Nibali, unico azzurro a vincere una tappa e fiero nella sua rincorsa al podio finale: un terzo posto che vale tanto.

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