Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

EURO 2024

Italia sì? Italia no: per Spalletti l'Europeo è già in salita

Gli azzurri deludono contro la Turchia e il ct chiede tempo. Ma tempo non c'è: tra dieci giorni servirà un deciso salto di qualità

05 Giu 2024 - 08:56

Come nella canzone, a Italia sì fa da contraltare Italia no, ed è la sensazione che la Nazionale ha lasciato nel penultimo test pre Europeo contro la Turchia. Se gli azzurri sono quelli di Bologna - ma le attenuanti sono almeno pari alla speranza di sbagliarsi - il cammino in Germania sarà per i campioni in carica più che complicato. Ma cosa ha lasciato la sfida contro Calhanoglu e compagni? Diremmo nulla, preoccupazioni a parte: l'Italia è sembrata lenta, impacciata, un po' imballata, debole in tutti i reparti. La difesa ha retto quel che doveva, ma la manovra non si è mai sviluppata né con armonia né con velocità. E' mancato tutto, insomma, forse perfino un po' di voglia di farsi notare in vista dei tagli che saranno comunicati con la lista ufficiale e definitiva. Unica nota positiva? Mancavano Barella e Scamacca, due che in qualche modo possono innalzare il livello. C'è da sperare che sia tutto lì, questo è. 

In realtà quel che ha detto Italia-Turchia è altro. Ad esempio che la parabola discendente di Jorginho non accenna a fermarsi. Il regista dell'Arsenal è sembrato lento, troppo poco al centro del gioco, mal sostenuto dai compagni di reparto. Per dire, nella Nazionale campione d'Europa Verratti garantiva quel dinamismo che l'ex Napoli non ha mai avuto: oggi a chi tocca questo compito? Barella? Forse. O forse ci sarebbe da valutare con attenzione il ruolo di Fagioli, uno con minore esperienza ma maggiore sprint. 

Lo sprint è mancato anche sugli esterni: Orsolini ha fatto male (meglio Cambiaso e meglio dall'altra parte Zaccagni), Chiesa sembra sempre sospeso tra chi vuole spaccare il mondo da solo e il talento che dovrebbe essere. Retegui ha fatto il suo, ma non è un centravanti di manovra (a differenza di Raspadori, che però è certamente meno centravanti) e non ha le qualità assolute di Scamacca (per questo destinato a una maglia da titolare). Gli altri, in assoluto, non hanno fatto molto: né PellegriniCristante, né Di LorenzoDimarco (che nel passaggio dalla linea a tre a quella a quattro perde moltissimo). Certo, a dieci giorni dall'Europeo c'è anche un po' di paura ad affondare il colpo rischiando infortuni. Ma è tutto qui? Domenica contro la Bosnia, già strapazzata dall'Inghilterra, avremo la prima, grande risposta. Sperando che da Italia no, si possa tornare a cantare Italia sì. 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri