Gianluca Vialli ha raccontato a 'Sogno Azzurro', la docu-serie di Rai Uno sulla Nazionale, la sua battaglia contro il cancro. "Si tratta di un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti, viaggiare a testa bassa senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni" le toccanti parole dell'ex attaccante ora nello staff di Mancini.

Vialli spera che la sua storia possa essere d'esempio. "Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante".
Sul suo rapporto con Mancini, amico fidato sin dai tempi della Sampdoria quando formavano una delle coppie-gol più letali. "Ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp... Nei miei gol c'era il suo piede e nei suoi il mio".
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