LE PAROLE
TEMPO REALE

Eriksen, parla l'esperto: "Il miracolo è avvenuto, lo hanno strappato alla morte"

Il professor Gaetano Thiene al 'Corriere': "Gli hanno salvato la vita e andrebbero tutti premiati"

  • A
  • A
  • A

Dopo lo spavento, il momento della riflessione e degli esami che spieghino cosa sia successo ieri a Christian Eriksen, svenuto durante Danimarca-Finlandia per un malore, assistito sul campo dai medici danesi che gli hanno praticato il massaggio cardiaco usando anche il defibrillatore e poi ricoverato in ospedale, dov'è rimasto per tutti i controlli del caso. Gli aggiornamenti sulle condizioni del centrocampista dell'Inter.

KANE: "NON VEDO L'ORA DI RIVEDERLO IN CAMPO"
La sua Inghilterra è partita con il piede giusto, ma il pensiero di Harry Kane non può non andare al compagno di tante battaglie Christian Eriksen. "Si è stato difficile, quasi impossibile da guardare - le parole dell'attaccante inglese -. Ho pensato a lui e alla sua famiglia e a tutto ciò che ho vissuto con lui. Gli auguro il meglio e spero di rivederlo il prima possibile in campo".

SKRINIAR: "CHE SPAVENTO"
"Abbiamo visto quanto accaduto a Eriksen con i compagni. È stato qualcosa di terribile. Ero davvero spaventato, lo era tutto il mondo del calcio. Sono contento che Christian stia bene e credo che tornera' in campo il prima possibile". Cosi' Milan Skriniar, nazioanle slovacco, e compagno di squadra all'Inter di Christina Eriksen, alla vigilia della sfida contro a Polonia, domani alle 18 a San Pietroburgo.

FERRETTI: "ERIKSEN SALVO GRAZIE A MEDICI E ORGANIZZAZIONE UEFA"
"Non conosco i dettagli e sulla vicenda in particolare non posso esprimermi, ma se Eriksen e' ancora in vita lo dobbiamo alla tempestivita' dell'intervento dei medici e all'organizzazione messa in atto dalla Uefa su come agire in questi momenti cosi' drammatici". Lo ha detto il responsabile dell'Area Medica della Nazionale, Andrea Ferretti, dal ritiro azzurro di Coverciano, su quanto occorso a Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia.

INGHILTERRA-CROAZIA, IL TABELLONE: "AUGURI CHRISTIAN"

MEDICO DANIMARCA: "ERA PRATICAMENTE MORTO"
E' di buon umore e tutti i test finora sembrano a posto". Così il medico della nazionale danese, Morten Boesen, nel corso della conferenza stampa sulle condizioni di salute di Christian Eriksen. Su quanto esattamente è successo il medico non può dare al momento risposte. "Non c'è ancora una spiegazione su quanto accaduto ed è questo uno dei motivi per cui è ancora in ospedale. È per scoprire cosa sia successo. Se n'era andato, praticamente era morto... Era in arresto cardiaco. Non so come abbiamo fatto a rimetterlo al mondo, è successo tutto in maniera così veloce. Io non sono un cardiologo, non posso scendere nei dettagli, per quello ci sono gli specialisti, esperti della materia", ha aggiunto Boesen. (qui l'approfondimento)

FINLANDIA ELEGGE ERIKSEN MAN OF THE MATCH
"Man of the Match: Christian Eriksen". E' il tweet, con tanto di cuoricino, dell'account ufficiale della nazionale della Finlandia ("Huuhkajat", come la chiamano i suoi tifosi) rifeirto alla partita di ieri che ha visto protagonista, suo malgrado, il centrocampista danese dell'Inter. Il messaggio della 'Huuhkajat' e' arrivato in risposta a un precedente tweet che spiegava come i sostenitori finlandesi avessero scelto il portiere Hradecky come 'Mvp' della partita.

JORGINHO: "A ERIKSEN DICO DI ESSERE FORTE"
"Il caso Eriksen e il gesto di Kjaer? Noi calciatori siamo al centro dello spettacolo ma il calcio va oltre, non si limita a quel che accade in campo: penso alla passione dei tifosi e a chi lavora tanto dietro le quinte per aiutarci. Quanto accaduto ieri è stato veramente toccante, forte, l'ho sentito molto: in quel momento ho pensato ai compagni di Eriksen, ai tifosi, a sua moglie che stava lì. A nome di tutti noi faccio un grosso in bocca al lupo a Christian e alla sua famiglia. Gli dico di essere forte". Lo ha detto Jorginho commentando dal ritiro azzurro di Coverciano il dramma del centrocampista della nazionale danese e dell'Inter che ha rischiato di morire sul terreno di gioco per un arresto cardiaco.

FIGLIA RENATO CURI: "HO PREGATO PER ERIKSEN"
"Siamo felicissimi che Eriksen stia meglio. Ho pregato molto per lui". A dirlo all'ANSA è Sabrina Curi, figlia di Renato morto per un malore improvviso il 30 ottobre del 1977 sul campo dello stadio di Perugia che ora porta il suo nome. "Per noi è sempre poco piacevole rivivere situazioni del genere" afferma ancora Sabrina Curi. "Ci si immedesima subito - aggiunge - nel dolore della persona e dei propri familiare. Salvato o non salvato". Il ricordo non può che andare a quel giorno. Ai soccorsi che per Renato Curi furono immediati ma inutili. "Sono passati 44 anni - sottolinea ancora la figlia -, non può che farci felici che che oggi ci siano dei 'modi' per ridurre queste tragedie. Anche se il dolore per la morte di papà rimane intatto".

PROF. CASTELLACCI: "BRAVO KJAER A CAPIRE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE"
"Siamo di fronte a un evento drammatico, purtroppo in Italia ci siamo un po' abituati, dico purtroppo dal momento che è già capitato con Morosini. Oggi se ne può parlare con il sorriso, perché il ragazzo si è ripreso e a lui va l'augurio per una ripresa immediata. L'assistenza immediata è fondamentale, la cosa fondamentale è rendersi conto subito della gravità della situazione". Così il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale azzurra campione del mondo a Berlino nel 2006 e oggi presidente Libera Associazione Medici Italiani Calcio. "E' stato davvero bravo il capitano che immediatamente si è reso conto della gravità della situazione - aggiunge Castellacci - Addirittura ho letto che ha liberato le vie aree dalla lingua e quindi ha già fatto un primo passo di tipo medico. Poi sono stati stati determinanti i soccorsi immediati".

DOTT. GULLETTA (SAN RAFFAELE): "ALCUNE PATOLOGIE POSSONO SFUGGIRE"

PRIMARIO MEDICINA SPORT: "TEMPESTIVITA' ED EFFICACIA HANNO SALVATO LA VITA A ERIKSEN"
"Gli interventi della struttura medica dello stadio sono stati perfetti. La tempestività e l'efficacia dell'intervento a bordo campo gli hanno salvato la vita. Nel giro di poco il ragazzo ha ripreso conoscenza. Dobbiamo gridare al miracolo. I controlli che ora seguiranno saranno utili per capire se ci sono delle situazioni congenite che non sono state individuate con i controlli medici". Così Pino Capua, primario di Medicina dello sport, a LaPresse. "Presto per dire se Eriksen potrà tornare a giocare? Ci sarà bisogno di una serie di esami approfonditi, la valutazione dovrà essere fatta in seguito per capire per prima cosa se sono rimasti dei danni e se in condizioni di benessere, il giocatore può riprendere l'attività agonistica".

CARDIOLOGO: "AL TOTTENHAM ESAMI ERIKSEN PERFETTI"
Gli esami cardiaci svolti da Christian Eriksen al Tottenham "erano perfetti". A riferirlo, Sanjay Sharma, professore di cardiologia presso la St. George's University di Londra, che ha lavorato con il giocatore, oggi all'Inter, durante il periodo Spurs. Non appena saputo del malore accusato dal giocatore durante Danimarca-Finlandia, Sharma ha temuto di aver trascurato qualcosa. "Ho pensato 'Oddio, c'è qualcosa che non abbiamo visto?'", ha riferito al 'DailY Mail'. "Ho ripreso tutti i risultati dei test e tutto sembra perfetto". "Dal giorno in cui lo abbiamo ingaggiato - ha proseguito Sharma - è stato mio compito esaminarlo e testarlo ogni anno. E i suoi test fino al 2019 erano del tutto normali. Non c'erano difetti cardiaci evidenti e sottostanti. Posso garantirlo". 

COREA DEL SUD, SON COME LUKAKU: DEDICA AD ERIKSEN
Anche Heung-Min Son, sudcoreano che con Christian Eriksen ha condiviso la militanza nel Tottenham, ha voluto dedicare un gol al suo ex compagno. E' successo in Corea del Su-Libano 2-1, partita valida per le qualificazioni mondiali dell'Asia. Son, dopo aver realizzato il rigore che ha deciso il match a favore dei sudcoreani ha esultato facendo con le dita i numeri 2 e 3, ovvero il 23. E' il numero di maglia di Eriksen quando giocava negli Spurs londinesi.

MEDICO DANIMARCA: "ERIKSEN PARLAVA PRIMA DEL RICOVERO IN OSPEDALE"
Mentre Christian Eriksen giaceva svenuto sul campo e il suo battito cardiaco rallentava, il medico della nazionale danese, Morten Boesen, ha capito subito che non c'era un secondo da perdere. "Respirava e potevo sentire il suo battito. Ma improvvisamente le cose sono cambiate", ha dichiarato raccontando gli attimi di paura durante la sfida tra Danimarca e Finlandia. "E come tutti hanno visto, abbiamo iniziato a fargli il massaggio cardiaco". "Siamo riusciti a riavere Christian", ha aggiunto. "E mi ha parlato prima di essere portato in ospedale".

LAUDRUP: "SBAGLIATO FAR RIPRENDERE DANIMARCA-FINLANDIA"
La sfida tra Danimarca e Finlandia non sarebbe mai dovuta riprendere, dopo il malore e il ricovero in ospedale di Christian Eriksen. "Quando succedono cose del genere, il giocatore è in preda alle emozioni, non ha la visione d'insieme per prendere decisioni importanti", ha spiegato Laudrup dagli studi dell'emittente Tv3+. "Ci deve essere qualcuno che dice 'Ora ci fermiamo qui'". "Prendere una decisione così vicina a un evento così emotivo, penso sia sbagliato", ha aggiunto l'ex giocatore di Juventus, Barcellona e Real. "La Uefa avrebbe dovuto solo dire: 'Stasera non giocheremo, e poi probabilmente dovremo capire le possibilità che ci sono". 

MARCA: "MEDICI GIA' CAMPIONI D'EUROPA"
"Abbiamo già i Campioni d'Europa: i medici". Si apre così la prima pagina del quotidiano spagnolo Marca in edicola oggi che apre sul dramma sfiorato per il giocatore dell'Inter e della nazionale danese Christian Eriksen : "Immenso shock, Eriksen è crollato. È stato rianimato durante più di 15 minuti, dopo essere rimasto privo di sensi in campo. I dottori lo hanno stabilizzato e il giocatore adesso è in ospedale in attesa di nuovi esami".

THIENE: "MIRACOLO AVVENUTO"
"Questa volta il miracolo è avvenuto". Non usa giri di parole il professor Gaetano Thiene, esperto di morte cardiaca improvvisa negli atleti. Quello che è successo a Christian Eriksen, crollato a terra al minuto 43' della sfida di Euro 2020 tra Danimarca e Finlandia, è un vero e proprio miracolo. "Il capitano Kjaer e i medici lo hanno ripreso dall'anticamera della morte", spiega in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Gli hanno salvato la vita e andrebbero "tutti premiati". Da Kjaer che ha avuto la prontezza di spostargli la lingua, ai medici che gli hanno praticato il massaggio cardiaco che ha fatto tornare a pompare il cuore, a quelli che hanno usato il defibrillatore. "È un salvavita - ha proseguito il professor Thiene al Corriere della Sera - Se l'hanno usato vuol dire che era in corso una fibrillazione ventricolare". "Una patologia sottostante c'è di sicuro - ha aggiunto - Se potrà tornare a giocare? Domanda difficile. Abbiamo vinto, il ragazzo è vivo".

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti