Mondiali, il "Tomba di Tonga" si allena in Trentino

Kasete Naufahu Skeen va a St. Moritz e sogna le Olimpiadi del 2018

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"Il Tomba di Tonga". Così viene chiamato lo sciatore 34enne Kasete Naufahu Skeen che viene, appunto, dal regno di Tonga e che, in attesa di coronare il sogno olimpico, dal 10 gennaio si allena sulle piste da sci della Val di Fiemme, in Trentino. La sua storia ricorda quella di Kwame Nkrumah-Acheampong, il "Leopardo delle nevi" del Ghana che si preparò sulle stesse piste per qualificarsi alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e Vancouver nel 2010. 

Se Kwame è stato il primo atleta a portare il Ghana all'Olimpiade, Kasete intende essere il primo a portarci il Tonga, il piccolo Stato insulare della Polinesia finora sportivamente parlando conosciuto solo per il rugby: nel novembre scorso a Padova la nazionale tongana ha battuto l'Italia che appena una settimana prima, a Firenze, aveva prevalso sul Sudafrica. L'obiettivo del "Tomba di Tonga" è la qualificazione all'Olimpiade "bianca" di Pyeongchang 2018, in Corea del Sud. Intanto, è già riuscito a essere ammesso ai Mondiali in programma a St. Moritz dal 6 al 19 febbraio.

Ad allenarlo è un ex tecnico azzurro, l'altoatesino Hermann Aigner. Nato nel 1982 da padre tongano e madre inglese, Naufahu ha messo gli sci per la prima volta a Kitzbuehel, quando aveva 12 anni e si trovava in gita scolastica. Mai avrebbe pensato che un giorno proprio lo sci avrebbe rivoluzionato la sua vita, con l'ambizione di rappresentare il suo paese all'Olimpiade. Il sogno di Kasete è decollato quando la Fis, nell'ultimo congresso, ha riconosciuto Tonga fra i propri affiliati, e a quel punto lui, lo scorso settembre, ha lasciato il lavoro di manager all'Opera Holland Park di Londra per trasferirsi sulle Alpi e fare lo sciatore a tempo pieno. La Val di Fiemme lo ha ospitato per allenarsi a Pampeago, fra i 48 chilometri di piste dello Ski Center Latemar, mentre la Vist, azienda di attrezzatura tecnica sciistica e abbigliamento per lo sci, ha deciso di sponsorizzarlo.

Kasete Skeen si presenta così: "Il mio nome è Kasete Naufahu Skeen. Sono uno sciatore tongano -e sto tentando di qualificarmi per l'Olimpiade invernale del 2018 a Pyeongchang. Se conoscete Tonga, questo potrebbe sembrarvi assurdo, ancor di più se mi aveste visto sei mesi fa. Come potete immaginare, non sono uno sciatore esperto. Non ero nemmeno uno sportivo". "Fino a sei mesi fa fumavo, bevevo troppo, mangiavo male. Ma da quando coltivo il sogno mondiale e olimpico ho cominciato una profonda trasformazione. Ho smesso di fumare e iniziato ad allenarmi - aggiunge -. Ho perso 25 chili e sto rivoluzionando le mie abitudini alimentari, perché sono stato molto attento alla mia dieta: a Tonga ci sono grossi problemi di diabete e di salute, provocati da una alimentazione sbagliata. Ho lasciato il mio lavoro come manager di un festival molto conosciuto nel Regno Unito e mi sono trasferito in Trentino per dedicarmi alla preparazione atletica".

Qual è il suo sogno? "Essere il primo sciatore di Tonga in un'Olimpiade invernale - risponde -: è uno sport in cui il mio Paese non è mai stato rappresentato. Credo che ciò possa essere d'ispirazione per altre persone: se guardi oltre i limiti della cultura alla quale appartieni, come è sciare per un tongano, tutto è possibile. Ora amo la neve e vorrei sciare il più possibile, ovunque". A permettere di immaginare un futuro diverso dal rugby a Kasete Skeen è stato il Re del Tonga Tupou VI che nel 2014 ha fondato la Royal Tonga Ski Federation, rappresentata ai Giochi di Sochi non da sciatori ma da un atleta, Fuahea Semi detto Bruno Banani, che ha gareggiato nello slittino. L'unica medaglia vinta da Tonga nella storia delle Olimpiadi è invece quella d'argento de pugile Paea Wolfgramm, che nella finale dei supermassimi di Atlanta 1996 fu battuto da Wladimir Klitschko.

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