“Tutto bene?”. Muscoloso, visto da dietro, completamente nudo, il calciatore si addentra in una specie di ristorante mentre, diciamo così, le signore presenti, soprattutto loro, osservano abbastanza estasiate. Alla fine si siede a tavola e pronuncia, in un italiano stentato, quella domanda: “Tutto bene?”. E’ uno spot di un noto bagnoschiuma nell’inverno del 1995: il protagonista della pubblicità, George Weah, è appena arrivato nel nostro campionato, proveniente dal Paris-Saint Germain. Adesso gioca nel Milan, trascinato in testa alla classifica a suon di gol proprio dal centravanti liberiano, che di lì a poco diventerà addirittura il primo non-europeo ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro davanti a Jurgen Klinsmann e Jari Litmanen. Di più, il primo e finora unico africano a riuscirci. Un calciatore speciale, una persona speciale, arrivata nientemeno che alla presidenza della repubblica del suo Paese: la Liberia, appunto.
Quando Weah si è trasformato in King George
Un calciatore diventato simbolo di un Paese intero
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