Maradona e l'Olanda si sono solo sfiorati

Ecco la storia di un rapporto mai sbocciato

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Diego Maradona? Nooit van gehoord”. Mai sentito. Difficilmente Meijer Stad avrebbe potuto sentirsi rispondere qualcosa di diverso dai club olandesi interpellati nel 1974 su un eventuale interesse nei confronti di un 14enne argentino che desiderava giocare nel paese del calcio totale. In quel periodo, l’attrattiva esercitata dalla rivoluzione calcistica oranje aveva raggiunto una platea globale grazie al Mondiale in Germania Ovest, sprigionando un fascino dal quale era difficile sottrarsi.

L’adolescente Maradona aveva visto la sua nazionale venire travolta dall’Olanda di Rinus Michels nella prima partita della seconda fase a gironi:  finì 4-0, ma il dominio dei tulipani andò ben oltre le reti segnate da Cruijff (doppietta), Krol e Rep. Un poker che seguiva quello rifilato alla stessa Argentina un mese prima, in un match di preparazione alla coppa del mondo (4-1 il risultato) che vide il difensore del Psv Eindhoven Pleun Strik segnare sia nella propria porta che in quella avversaria (piccola digressione, categoria statistiche inutili: quattro anni dopo un altro difensore del Psv, Ernie Brandts, avrebbe fatto lo stesso contro l’Italia al Mondiale ’78).

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