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Italia 1980, l’Europeo dimenticato

Torneo senza spunti con gli Azzurri affogati nella mediocrità

16 Giu 2020 - 16:05

Il rigore di Panenka, o “il cucchiaio prima del cucchiaio”. L’apoteosi di Platini, al suo primo e unico titolo con la Francia, e l’incredibile papera del portiere spagnolo Arconada. Il gol di Van Basten contro l’Unione Sovietica, uno dei più belli di sempre. Il miracolo della Danimarca, ripescata al posto della Jugoslavia. Il golden gol di Bierhoff che decide la finale con la Repubblica Ceca. Quello di Trezeguet e, finalmente, “il cucchiaio di Totti”. L’incredibile vittoria della Grecia. La Spagna che apre e chiude un ciclo. Ronaldo in lacrime infortunato mentre il Portogallo conquista il suo primo trofeo continentale.

Dal 1976 ad oggi, purtroppo non potremo vederlo quest’anno, ma attendiamo fiduciosi il 2021, l’Europeo ha sempre fornito almeno uno spunto tecnico, una storia o un giocatore di riferimento. Tranne, forse, in un unico caso, perché se avete controllato bene manca un’edizione che non abbiamo citato: curiosamente riguarda l’Italia, che nel 1980, quarant’anni fa esatti, organizzò un Europeo destinato a non lasciare granché Se non stadi quasi sempre vuoti e una manifestazione passata quasi inosservata, non ricordata, vinta dalla Germania (ancora Ovest) sul Belgio.

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