Molti allenatori hanno deciso di affidarsi a un attaccante di peso
Suarez (62 milioni)
Ma non dovevi scomparire tu e il tuo portato eroico ma stantio? Lo abbiamo scritto ovunque, anche sui muri delle città, accanto ai tre metri sopra il cielo. Il messaggio era chiaro, una sorta di payoff del calcio di oggi, scelto con accuratezza markettara: “Il centravanti è lo spazio”. Un dogma più che una proposta, sia per la sua indefinitezza misteriosa, sia per il babelismo interpretativo che supponeva e animava. Invece l’ignaro spettatore che ha goduto delle coppe europee estive si è accorto delle eresie più varie.
Vedi che l’Inter, finalista di Europa League, poggia tatticamente sul suo numero 9, Lukaku. Te lo spieghi con il solito conservatorismo italiano. Siamo democristiani in ogni stilla di sangue. Vedi il Siviglia, finalista e vincitrice dell’Europa League e ti capita di assistere al fatto che il suo centravanti, Luuk de Jong, decide la finale e te lo spieghi con l’attimo di genio di Lopetegui, abile nel confondere l’altro per sorprenderlo. Vedi il Bayern Monaco e capisci perché Lewandowski sia il miglior calciatore al mondo, al netto di chi riempie altri di Palloni d’oro. Vedi il Paris Saint Germain di Tuchel, il quale invece di inserire un centravanti alla Icardi, cioè proprio Icardi in realtà, negli ultimi 20 minuti fa giocare Choupo-Moting, che riesce solo a non sapersi muovere in quella posizione di campo e per quei determinati compiti e di conseguenza a fallire il pareggio per ben due volte.