Il fascino discreto di Hansi Flick

Storia di un allenatore che all’esordio ha vinto sei trofei come Guardiola, ma che a differenza di Guardiola non è mai stato considerato un genio

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Quel periodo in Baviera sarà il punto più alto della sua carriera. Il suo più grande avversario sono gli infortuni, che gli faranno terminare la sua carriera ad alto livello a 28 anni, nel 1993, con la maglia del Colonia. Flick, che non gioca dal settembre ’92, riceve la Sportsinvalidität, l’invalidità sportiva. Il pallone lo continuerà inseguire tra i dilettanti a Bammental, il paese dove si stabilisce. È il suo “luogo del cuore”, dove inizia ad allenare e dove insieme a sua moglie Silke apre il “Hansi Flick Sport und Freizeit”, un negozio di articoli sportivi.

Oltre a essere lo sponsor di diverse squadre locali è un luogo d’incontro per la comunità. Si chiacchiera, ci si beve un caffè e spesso dietro al bancone c’è Hansi. Nel 2000 Flick riceve l’offerta dell’Hoffenheim per guidare la prima squadra in Oberliga, la quarta divisione. È un club ambizioso, anche perché dal 1989 è arrivato in società Dietmar Hopp, multimilionario locale, intenzionato a sostenere l’ascesa della squadra di Sinsheim. Hansi, che nel 2003 è stato insieme a Thomas Doll il migliore del supercorso allenatori della Federcalcio tedesca, conquista una promozione in Oberliga, elimina nel dicembre 2003 il Bayer Leverkusen dell’ex compagno Augenthaler dalla Coppa di Germania ma nel novembre 2005 viene esonerato per i risultati deludenti in Regionalliga Süd, la terza serie.

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