VERSO GLI EUROPEI

Euro 2020,Costa: "Vogliamo portare 15.000 persone all'Olimpico". Cts: "Impossibile ora confermare pubblico"

Sottosegretario alla salute sulle positività nel calcio: "Il protocollo ha tenuto, nel complesso valutazione positiva"

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Dopo le notizie di ieri, qualche particolare in più sulla possibilità di vedere i tifosi allo stadio Olimpico durante gli Europei: "Da parte dell'UEFA c'è stata la richiesta di riempire per circa 25% gli stadi, varrebbe a dire 14-15.000 spettatori all'Olimpico di Roma. Mi permetto di dire che è anche l'obiettivo del Governo. Abbiamo già incaricato il CTS per stilare un protocollo e garantire questa presenza" le parole di Andrea Costa, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute.

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"Questa decisione rappresenta un inizio. In base ai numeri, al piano vaccinale ed alle dosi da somministrare, per gli Europei saremo in condizione di fare una serie di valutazioni positive. Lo sport vuol dire tante cose: inclusione sociale, formazione di un carattere, tanti aspetti positivi e credo che questo approccio debba essere applicato per tutta una serie di attività che, nel nostro Paese, mancano da un po'" ha aggiunto a Radio Punto Nuovo. 

Costa prosegue: "Abbiamo dato disponibilità per organizzare gli Europei col pubblico, è chiaro che di lì in poi lavoreremo affinché tutti gli eventi sportivi possano avere il proprio pubblico. Intervento delle ASL sui positivi? L'andamento del campionato ha dimostrato che il protocollo stipulato ha tenuto. Il ritiro della Nazionale mette in evidenza che il virus c'è, circola, ma che evidentemente qualcosa non ha funzionato. Non abbiamo avuto sospensioni determinanti, pertanto guardando al complesso, mi sento di dare una valutazione positiva".

CTS: "IMPOSSIBILE CONFERMARE A OGGI PRESENZA DI PUBBLICO AGLI EUROPEI"
"Non è possibile" ad oggi confermare che gli incontri degli Europei di calcio previsti in Italia si svolgeranno con la presenza del pubblico. E' quanto hanno messo a verbale gli esperti del Comitato tecnico scientifico nella riunione, della quale ieri sono trapelate le prime indicazioni, in cui sono state valutate le richieste arrivate dalla Figc, sottolineando però la "disponibilità" a rivedere la questione nelle prossime settimane "alla luce dell'evoluzione del quadro epidemiologico e dell'andamento della campagna di vaccinazione in corso in Italia". Nella richiesta di autorizzazione ad organizzare le partite previste in Italia la Figc ricordava come la Uefa avesse "ufficialmente richiesto alle federazioni di confermare entro il 7 aprile l'impegno ad ospitare l'evento", ponendo come "condizione necessaria" per l'assegnazione delle partite "la presenza di una percentuale di spettatori". Conferma che non è arrivata dal Comitato. "Pur manifestando apprezzamento per lo sforzo prodotto dalla Uefa", hanno scritto gli esperti, e "tenuto conto dell'attuale situazione epidemiologica, dell'intensità della circolazione virale, dell'occupazione delle strutture sanitarie e della limitata possibilità di prevedere il livello che tali indicatori avranno nella seconda metà di giugno, non è possibile rendere un compiuto parere entro la richiesta data del 7 aprile 2021".

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