Dal carcere alla nazionale portoghese. È la storia di Rubén Semedo, difensore 25enne che gioca nell'Olimpiakos, ma che lo scorso anno era finito in guai seri. Semedo era stato arrestato per sequestro di persona, minacce e rapina con l’utilizzo di armi da fuoco. All'epoca indossava la maglia del Villareal e già nel 2017 era stato indagato dalla Guardia Civil per possesso illegale di arma da fuoco. Ora il ct del Portogallo Fernando Santos lo ha convocato in nazionale.
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"Anche se una persona commette un errore, ha il diritto di tornare a vivere. Ha dimostrato di saper reagire, lo abbiamo seguito. È stato chiamato per quello che può dare alla squadra ma anche perché socialmente è una cosa molto importante" ha detto il commissario tecnico portoghese.
Una vera e propria rinascita per Semedo che in un'intervista dell’aprile scorso con A Bola, ha parlato dei suoi giorni in prigione. "Ho pianto molte volte, mai davanti agli altri. Certe volte me ne stavo sdraiato senza riuscire a dormire, pensavo soltanto ai miei figli e alla mia famiglia che soffriva. È un’esperienza che ti fa pensare a come spendi il tuo tempo, se con la famiglia o con persone a cui non importa niente di te". Ora il difensore ha una nuova opportunità per stare lontano dai guai e dare il proprio contributo per il successo della sua nazionale.
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