MANOVRE ROSSONERE

Milan, pugno duro con Raiola: fuori dalla trattativa Romagnoli

Il giocatore tratta da solo il rinnovo: non gradito il suo agente. Intanto Kessie alza la posta e si avvicina all'addio

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Mino Raiola, questa volta, dovrà starsene in disparte. Nella trattativa, non semplice, per il rinnovo di Alessio Romangoli, in scadenza a fine giugno del 2022, il Milan ha dettato le condizioni e chiesto - e parrebbe ottenuto - al giocatore di presentarsi da solo agli incontri con Maldini e Massara. Il motivo è conosciuto: visto l'epilogo dell'affaire Donnarumma, il club di via Aldo Rossi non vuole più a vere nulla a che fare con il potente agente. Il che tiene aperta una strada soltanto: o Romagnoli parla da solo con la società o l'eventuale rinnovo può considerarsi da subito impossibile. Per buona pace di tutti. Fatto sta che - scrive la Gazzetta - alla fine l'ex capitano ha deciso di venire incontro al Milan e sta parlando con la dirigenza in prima persona. Questo non cambia di molto i fatti: Romagnoli guadagna 6 milioni a stagione che, a causa del Decreto Crescita di cui i rossoneri beneficiano per Ibrahimovic, fa del giocatore il più pagato (al lordo) dell'intera rosa. L'offerta del club è di 3,5 milioni, il difensore ne vorrebbe 4,5. C'è margine per parlarne anche se difficilmente Maldini e Massara si sposteranno di molto dalla proposta iniziale. Ma il tutto solamente se Raiola non proverà a intervenire nella trattativa. Anche se, precisa il Milan con una nota, "il Club mantiene rapporti professionali con tutti gli agenti, senza alcuna preclusione".

Molto più complessa la situazione di Kessie, il cui agente George Atangana ha deciso di giocare con il fuoco alzando l'asticella della richiesta a ogni incontro con il Milan. Si è partiti da 6 milioni, con l'assicurazione fatta filtrare in estate secondo cui a quella cifra il giocatore avrebbe firmato, e si è arrivati di rialzo in rialzo fino agli 8,5 chiesti oggi. Cifra che i rossoneri non sono disposti a pagare, consci di aver proposto un ingaggio al giocatore - sei milioni appunto - triplo rispetto all'attuale (2.2). 

Inutile dire che le attuali posizioni porterebbero - e con ogni probabilità porteranno - a un altro addio importante nonostante le parole di Maldini ("Ci sarà l'occasione di incontrarci per l'ennesima volta e decideremo in tutta serenità", ndr). Logico, in questo senso, pensare che gennaio possa essere la data limite. Non dovesse arrivare la fumata bianca, oggi lontanissima, non è da escludere che il giocatore possa essere messo sul mercato a gennaio.

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