L'INTERVISTA

Ibra, addio Mls: lo aspettano Napoli e Inter

  • A
  • A
  • A

A dicembre finirà le "vacanze in America", che più che una ricca porzione della sua carriera sembra un titolo di un film buono per il suo prossimo presidente. Già, perché Zlatan Ibrahimovic, 38 anni suonati e fisico da ragazzino, è pronto a rimettersi in gioco e, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, non ha nascosto la possibilità - o il desiderio - di tornare in Italia. Dove? A Napoli, appunto, da quell'Aurelio de Laurentiis che su di lui potrebbe scrivere serenamente la sceneggiatura del suo prossimo film. Anche perché "vedendo l'amore della città per Maradona viene voglia di provare quell'esperienza e poi sarebbe fantastico replicare quello che ha fatto Diego". Oppure a Milano, sponda Inter, perché, dice "Conte non lo conosco personalmente, ma tutti dicono dia il 500% ogni giorno. In questo siamo uguali, ci saremmo trovati bene insieme".

Senza dimenticare il terzo - e inatteso - incomodo: "Mihajlovic è un amico, se scegliessi Bologna sarebbe solo per lui. Ci siamo sentiti. Vuole sapere cosa mi ha detto? 'Zlatan, qui gli altri correrebbero per te. Tu stai davanti e buttala dentro'. Lo ringrazio, ma credo sia difficile che possa accadere: se cambio idea, lo chiamo subito. Anche perché, in A, anche oggi sarei in grado di realizzare una ventina di gol". 

Quindi Napoli, Inter o Bologna, comunque Italia, perché Ibra è certo di poter ancora fare la differenza nel nostro campionato e di potersi ritagliare, un'altra volta, un ruolo da protagonista. Inutile dire che l'autocandidatura non lascia indifferenti gli interlocutori. Ancelotti, ad esempio, con Ibra avrebbe il centravanti che chiede da tempo, tanto più che i due si conoscono e si stimano. E lo stesso si può serenamente dire di Conte, cui Zlatan farebbe comodissimo. Cosa poi accadrà a gennaio è tutto da scoprire. Intanto una cosa è certa: "Escludo di chiudere al Malmo. Ritirarmi? Vediamo. Dopo aver smesso ricoprirò un ruolo importante, voglio avere responsabilità e potere decisionale. Potrei anche diventare un allenatore, ma lo stress è parecchio: in una sola stagione invecchi dieci anni. E poi, in caso di necessità, sarebbe vietato entrare in campo e fare la differenza... Ho ancora un paio di mesi per decidere, l'importante è stare bene".

 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments