FORMULA 1

La Ferrari riaccende i motori: "pulcini rossi" in pista, in attesa di Leclerc e Sainz Jr.

Giuliano Alesi ha aperto I test Ferrari sulla pista di Fiorano, seguito da Marcus Armstrong. Dopo i piloti Academy toccherà ai due titolari e sarà debutto assoluto per lo spagnolo.

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Le giovani promesse del vivaio di Maranello "scaldano" la SF71H del 2018 in vista del ritorno al volante di Charles Leclerc (che ha completato la sua quarantena) e del debutto assoluto di Carlos Sainz al volante di una Rossa. Ad aprire le operazioni le "prime volte" assolute di Giuliano Alesi, 21enne figlio di Jean (pilota ufficiale per cinque stagioni) e del neozelandese Marcus Armstrong.

La somiglianza è impressionante e mette pure un po' di nostalgia e non stiamo parlando del casco (non solo, almeno) ma degli occhi, dello sguardo dentro il casco stesso, che è una replica piuttosto fedele di quella di papà Jean, a sua volta ispirato al mitico Simpson look "Star Wars" (se ci passate la citazione cinematografica) di Elio De Angelis.

un classico e suggestivo caso di "history repeating": trent'anni (e cinquantotto giorni) dopo la "prima volta" di papà Jean al volante di una Rossa - la F1-90 che aveva sfiorato il titolo con Alain Prost nella resa dei conti di Suzuka - Giuliano si è "accomodato" nell'abitacolo di una Ferrari, per la precisione il modello guidato in gara da Vettel e Raikkonen nel Mondiale 2018. Meno recente della SF90 del 2019 che - da regolamento, monoposto "vecchie" di almeno due anni - che la Ferrari avrebbe potuto rimettere in azione ma già disponibile e pronta all'uso, essendo stata appunto utilizzata per il precedente test dei piloti FDA a fine settembre dell'anno scorso e per lo shakedown pre-campionato "covid" di Leclerc e Vettel tre mesi prima. Sul muso e sul cofano motore, la Ferrari guidata da Giuliano sfoggiava il numero 28 che il padre ha utilizzato nel primo anno del suo lustro ferrarista, ereditando poi da Alain Prost il ben più mitico 27!

A fine test Giuliano, reduce da una travagliata stagione in Formula 2 - chiusa al 17esimo posto della classifica generale - ha ringraziato la Ferrari, dicendosi "al settimo cielo" per l'opportunità ricevuta. Dopo Alesi Jr., a scendere in pista (lui pure per l'esordio al volante di una "effeuno") è stato il neozelandese Marcus Armstrong, vent'anni compiuti alla fine dello scorso mese di luglio e primo pilota del suo Paese ad infilarsi nell'abitacolo della Rossa da GP - nel suo caso contrassegnata con il numero 9 - a più di mezzo secolo (!) di distanza da Chris Amon che chiuse la sua militanza ferrarista a metà del Mondiale del 1969. Quest'anno Armstrong ripeterà l'esperienza della Formula 2, passando al team DAMS dopo il debutto 2020 con ART Grand Prix, che era iniziato alla grande (secondo nel debutto assoluto, la Feature Race di Spielberg 1 e terzo nella Sprint Race del weekend successivo, sempre al Red Bull Ring austriaco) ma non era proseguita in modo altrettanto brillante - sei appuntamenti senza marcare altri punti - per un anonimo 13esimo posto nella classifica finale.

A seguire dal muretto box di Fiorano il test di Armstrong e poi di Robert Shwartzman (F.2 con PREMA anche nel 2021 per il russo) ha fatto capolino nelle ore pomeridiane anche il neoferrarista Carlos Sainz Jr. che - da programma attuale - non  si calerà nell'abitacolo della "instancabile" SF71H prima di mercoledì (martedì tocca a Leclerc) ma avrà poi il privilegio - proprio in quanto ultimo arrivato a Maranello - di girare fino alla pausa pranzo di giovedì. Prima di cedere a sua volta il volante a Mick Schumacher ed al terzo pilota Callum Ilott.

 

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