Quagliarella al Napoli, c'è la benedizione di De Laurentiis e Ancelotti

L'attaccante della Sampdoria potrebbe tornare azzurro

di
  • A
  • A
  • A

“Nella vita tutto può succedere”. Così, al termine di Bologna-Napoli, Carlo Ancelotti ha risposto alla possibilità di vedere Fabio Quagliarella nella prossima stagione con la maglia azzurra. La benedizione per l'eventuale ritorno, ad onor del vero, era arrivata anche qualche giorno prima direttamente dalle parole di De Laurentiis, che aveva chiosato così: “Dipende solo da Quagliarella che, per l'età che ha, sarebbe felice di fare qualche partita e non tutte. Anzi credo che mi direbbe: “Così invece di un anno ne duro anche due o tre”. In poche parole le premesse sembrano esserci tutte per quella che verrebbe considerata come un'operazione per completare la rosa con un tassello di esperienza, utile per chiudere il cerchio con un sorriso dopo la triste vicenda che di fatto costrinse il bomber di Castellammare di Stabia a lasciare Napoli. Classe 1983, 36 anni compiuti lo scorso 31 gennaio, Fabio Quagliarella non ha mai nascosto di essere un grandissimo tifoso partenopeo dalla nascita. Per questo sembra anche scontato interpellarlo per sapere se eventualmente gli farebbe piacere tornare a Napoli per chiudere la carriera. Lo ha più volte ribadito in diverse interviste.

E, personalmente, posso garantire che il suo amore per la maglia non è mai apparso in discussione. Spesso ad accompagnarlo al centro sportivo di Castel Volturno, per gli allenamenti, c'era anche il papà Vittorio. E dagli occhi di Quagliarella senior, come da quelli di Fabio, traspariva la gioia per il sogno realizzato: essere protagonista con la squadra per la quale da sempre hai fatto il tifo, passando dagli spalti (come tifoso) al campo (come trascinatore) per dare un contributo a vincere le partite. Non nascondo che all'epoca del passaggio alla Juventus, proprio per questo motivo, faticai a capire i motivi del trasferimento. Poi il tempo, ma soprattutto la spiegazione data da Quagliarella, ha sanato la ferita. Ai tifosi non dispiacerebbe riabbracciare un loro vecchio beniamino. E magari i bambini torneranno ad indossare gli zaini con la foto di “Super Fabio” in bella mostra, riposti nel dimenticatoio ai tempi del passaggio in bianconero e pronti ora per essere recuperati. Per nuovi gol e nuove gioie griffate d'azzurro. Perché nel calcio, in cui comandano i milioni, c'è ancora spazio per i sentimenti. Basta volerlo.