Napoli, Sarri-Juve sarebbe un tradimento imperdonabile: chiedete ad Higuain

Che fatica pensare che il "Comandante" possa essere realmente tentato dall'opportunità di strizzare l'occhio al potente

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Sono ormai diversi giorni che Maurizio Sarri viene indicato come la prima scelta per accomodarsi sulla panchina della Juventus. Prima di esporre il mio pensiero, ho preferito attendere un po'. Avendo vissuto da vicino i suoi 3 anni alla guida del Napoli mi risulta difficile realizzare che il “comandante”, come viene ancora oggi apostrofato dalla sua ricca schiera di proseliti di fede azzurra, possa puntare al “Palazzo” entrando direttamente dalla porta principale. 

Sarò un romantico, ma do ancora un peso alle parole che formano l'ideologia di una persona. Sembra ieri infatti quando il buon Maurizio sottolineava, da buon capo popolo, l'importanza di restare uniti per tentare la scalata al potere, attraverso il bel gioco, ricordando a tutti la sua fede partenopea sin dalla nascita. Capisco che nel calcio comanda il “dio denaro” e che lo stesso Sarri sottolineò che voleva arricchirsi con il successivo contratto, ma non mi sembra che al Chelsea gli sia andata così male con il biennale da 6,4 milioni di euro lordi a stagione.

Un passaggio di Sarri alla Juventus sarebbe di fatto concettualmente inspiegabile, anche perché dovrebbe battere ogni domenica il “suo” Napoli. Il successo del tecnico di Figline Valdarno è anche dovuto al suo stile guascone, alla tuta anti convenzionale, alla barba incolta e alla sigaretta sempre accesa. Una sorta di “rivoluzione” che ha ispirato anche la celebre canzone di “Nasta”, salito successivamente agli onori della cronaca (con il nome di Anastasio) per aver vinto il talent “X-Factor”.

Per questo, e i suddetti motivi, magari mi sbaglierò, fatico ancora a pensare che Sarri possa essere realmente tentato dall'opportunità di strizzare l'occhio al potente, anche se dimostrerebbe ad Allegri che è stato mandato via perché il suo calcio, in fondo, non è per nulla da “Circo” al punto tale da essere preferito dalla dirigenza bianconera come viatico per tentare la scalata alla Champions. Magra consolazione dall'ottica partenopea.

All'epoca ho definito come un tradimento il passaggio di Higuain alla Juventus, avvenuto di notte, senza dare una minima spiegazione ai tifosi che avevano ancora negli occhi la sua sforbiciata al San Paolo contro il Frosinone (il 36° sigillo del record in A), ed etichetterei ugualmente un passaggio dell'ex allenatore del Napoli, seppur dopo la parentesi al Chelsea, a Torino. Senza rancore. Anche perché queste scelte non vengono mai perdonate. Basta chiedere al “Pipita”. Questione di cuore, non di milioni.

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