Napoli, Koulibaly sempre più leader: al centro del progetto

In futuro non dovranno mai mancare fame di vittorie: via la supponenza

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La doppietta al Chievo gli ha restituito serenità e fiducia. Ad essere onesti, anche quando il Napoli non brilla è tra gli ultimi a gettare la spugna. Kalidou Koulibaly è sempre più il leader di questa squadra, il punto di riferimento della difesa di Carlo Ancelotti, e il centro nevralgico da cui ripartire per la prossima stagione. Al di là di come andrà a finire l'ormai imminente sfida di ritorno dei quarti di finale in Europa League, contro l'Arsenal, il difensore senegalese ha già chiare le idee.

Non ha grilli per la testa, e sa che il Napoli intende coccolarlo. A settembre, il centrale aveva rinnovato con gli azzurri fino a giugno del 2023, firmando un contratto da 3,5 milioni di euro a stagione, poi rettificato lo scorso dicembre e che porterà Koulibaly a percepire ben 6 milioni all'anno, grazie anche all'incremento dei bonus. Un attestato di stima per il numero 26 del Napoli, in procinto dunque di diventare il difensore più pagato della Serie A, davanti anche a Bonucci della Juventus.

Fondamentale l'eliminazione della clausola rescissoria di 100 milioni di euro, segno tangibile di forza da parte di ADL. Dal club, infatti, è considerato un punto fermo ed inamovibile, uno su cui fare affidamento. Ventotto anni il prossimo 20 giugno, la società lo valuta 150 milioni di euro. Una cifra monstre, o forse no, se si considera l'affidabilità che garantisce per una stagione intera. Certo anche Kalidou non è Superman ed un calo di attenzione l'ha avuto di recente, complice l'assenza per infortunio del suo fido compagno di reparto, Raul Albiol. Sia Maksimovic che Chiriches hanno provato a farsi trovare pronti, così come Luperto, con risultati discreti, fermo restando che l'assenza dell'esperienza dello spagnolo, in certi casi, si è fatta sentire. Tanti appunti, raccolti sul taccuino di Davide e Carlo Ancelotti che serviranno da monito per il futuro.

Il Napoli vuole ripartire nel prossimo campionato con la convinzione di poter arrivare lontano, giocandosi tutte le fiches possibili sulle tre competizioni in programma. Servirà, certamente, lungimiranza ed anche un po' di fortuna per fare le scelte giuste. Ma al di là dei singoli, il fattore che non dovrà mai mancare sarà essenzialmente uno: la fame di vittorie. Via la supponenza, via la convinzione, in certi frangenti, di essere più forti degli avversari, aspetto che ha portato a subire reti del tutto evitabili per l'eccessiva convinzione dei propri mezzi.

Serve essere cinici, freddi, per certi versi (sportivamente parlando, si intende) spietati. Solo così si cresce ancora, ultimando lo step definitivo, che ha portato questa squadra a totalizzare 91 punti, non briciole, nello scorso campionato. E' bene ricordarlo, per capire fin dove si può arrivare, ma senza sedersi sugli allori o appuntandosi medaglie sul petto prima del tempo necessario. Perché la bacheca va riempita. E se il pubblico del San Paolo coglierà questa sfumatura negli occhi dei protagonisti azzurri non farà mancare l'appoggio ai propri beniamini. Mai.