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Alla ricerca del bomber per l'albero di Natale

Per il modulo preferito di Ancelotti serve un finalizzatore oltre a Milik

24 Giu 2019 - 16:31

Nella storia delle sue formazioni, Carlo Ancelotti ha quasi sempre avuto un terminale offensivo col fiuto del gol in grado di finalizzare le sue azioni. In molti diranno: nel Napoli c’è Milik. E’ pur vero, però, che il polacco spesso e volentieri ha ricoperto il ruolo di seconda punta. E’ accaduto anche in Nazionale, dove in alcuni casi è entrato in ballottaggio con Piatek per una maglia da titolare accanto a Lewandowski.

Certo è che per il “perfetto” albero di Natale, studiato da Ancelotti, sono importanti anche le “palline” che compongono i due alle spalle della punta centrale, come pure i tre di centrocampo che potremmo, ad oggi, identificare in Zielinski, Allan e Fabian Ruiz. Con James e Lozano, senza dimenticare Mertens e Insigne, le varianti diventano più che interessanti e di qualità. E Callejon? Un calciatore come lo spagnolo può ricoprire qualsiasi ruolo, sia a centrocampo come terzo a destra, che come esterno destro d’attacco e finanche terzino destro all’occorrenza. Insomma un jolly da poter utilizzare sempre e comunque.

Se non si vuole caricare Milik di questa enorme responsabilità, anziché inserirlo nello scacchiere come punta arretrata, la necessità di trovare un bomber d’area di rigore diventa fondamentale per far esprimere al meglio le idee tattiche dell’allenatore. Se le vie del mercato, per richieste esose ed inesaudibili, non dovessero condurre ad attaccanti come Icardi o Duvan Zapata, non andrebbe disdegnata la soluzione interna: rispolverare Mertens falso nueve, che qualche gol l’aveva realizzato in quella posizione. Intanto tante voci su Allan e Insigne: per ipotizzare la cessione di uno dei due, o di entrambi, servirebbero cifre spropositate, che ad oggi non si vedono nemmeno all’orizzonte. Il mercato del Napoli, con le cessioni degli elementi in esubero, può essere tranquillamente autofinanziato.

Ed è questa la novità di questa sessione estiva. Riflessioni che sicuramente, tra la lettura di un buon libro ed un concerto in Canada, saranno affiorate nella testa di Carletto Ancelotti, a stretto contatto con Giuntoli ed ADL, per provare a realizzare una rivoluzione silenziosa, concreta e ponderata. Altro che presa del palazzo, conquista del potere e dita sventolate al vento.

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