Il Milan e l'elenco telefonico

Inaugurata la nuova era con Krunic, ora è il tempo della lista pletorica di giocatori di tutti i tipi e generi

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Sono giorni buoni, piace l'aria frizzante che, a dispetto della prima cappa di calore, si respira intorno al Milan. A dispetto, soprattutto, delle decisioni dell'Uefa: l'eventuale esclusione dall'Europa League – sia chiaro – non è evento per cui fregarsi le mani, è una macchia eliminabile dalla nuova proprietà, ma è pur sempre una macchia, è sconsigliabile darsi pacche sulle spalle o ricorrere a frasi del tipo “chissenefrega di quella coppetta". Il Milan deve stare in Europa, sempre, e nel caso da protagonista, è veramente indegno della sua storia snobbare il caro, vecchio “portaombrelli". Il punto è eliminare questa macchia non tramite un lavaggio, ma acquistando una camicia nuova, vale a dire usare la sanzione per rifare tutto da capo, il reset che ti consenta di pensare con più tempo e meno paletti alla “road map" da percorrere nei bilanci e sul campo, binari che si incrociano fatalmente nel territorio del calciomercato.

Inaugurata la nuova era Maldini-Boban-Massara-Giampaolo con Krunic, ora è il tempo dall'elenco del telefono, della lista pletorica di giocatori di tutti i tipi e generi avvicinati a Casa Milan, siamo già all'apice del vortice. Dacci oggi il nostro nome, quotidiano (sportivo), sembra essere la preghiera del milanista che oggi più che mai, invece, deve avere pazienza e fiducia, e soprattutto tenere sempre bene in vista che più che di acquisti bisognerà presto avere a che fare con le cessioni, fondamentali, inevitabili. Il Milan potrà avere magari una diluizione dei tempi per approdare al pareggio di bilancio voluto dalla Uefa, ma già ora le plusvalenze sono obbligatorie per cominciare il percorso e rendere sostenibile una parallela campagna di rafforzamento. In questo senso, ahimé, è indiziatissimo Gigio Donnarumma, i segnali che da Parigi stanno valutando l'offertona al portierone (10 milioni annui…) sono costanti, la perdita sarebbe tra le più dolorose. Ma se le alternative sono il capitano Romagnoli o Piątek, è molto più gestibile una sostituzione in mezzo ai pali forti anche di un'entrata che si potrebbe aggirare sui 60-70 milioni. Nessuno, invece, sta bussando alla porta dei “gemelli diversi" Suso e Calhanoglu, le cui caratteristiche tecniche e dinamiche stridono apparentemente con l'idea di calcio di Giampaolo, occhio a Kessié, che a fronte di una richiesta importante potrebbe salutare, così come Rodriguez, anche se in questi due casi riuscire a tagliare il traguardo plusvalenza appare arduo. Con Andre Silva, invece, siamo ai confini dell'impossibile ed è la ragione per cui, salvo prodezze dirigenziali, Marco Giampaolo dovrà provare a lavorarci dal 9 luglio in poi. Auguri a lui e a tutto il nuovo board milanista per questa estate che comincia con un orizzonte sereno in lontananza e una calcolatrice sempre a portata di mano.