Stasera la risposta al Ferraris contro il Genoa
La sfida di Marassi ci dirà quanto è distante la luce infondo al tunnel della crisi rossonera, ma soprattutto darà una risposta chiara sull'orgoglio di questa squadra e su quanto il gruppo sia ancora con Giampaolo.
Partiamo con onestà: anche io, inguaribile ottimista, sono preoccupato.
La sfida con la Fiorentina - oltre al risultato - ha lanciato segnali d'allarme concreti e importanti: squadra senz'anima, fragile e soprattutto senza idee. Su quest'ultima andrebbe fatta ulteriore analisi per capire se dettato da gruppo in confusione nel realizzare le idee di Giampaolo ma che ancora ci credere o se da un senso di rifiuto (voluto o inconscio..).
E da tutto questo non si guarisce in una settimana. Tanto più con la sensazione che l'allenatore sia ad un passo dal baratro.
Ultima spiaggia la sfida di stasera dicono e difficilmente immaginiamo un qualcosa di diverso, in caso di sconfitta sarebbe la quinta in 7 partite, mai così male il Milan. Oggi si avrà la risposta alla domanda che tutti si pongono: "ma la squadra è ancora col mister?"
Lo scopriremo. Come sempre il pallino è in mano al gruppo, ai giocatori, ai singoli. In un certo senso saranno loro a decidere il destino di mister Giampaolo, che ieri in conferenza ha confermato Piatek perchè "il Milan non può fare a meno del suo capocannoniere" salvo poi concludere con "i giocatori forti devono stare in trincea!". Frase che suona di stoccatina, non cattiva ma volta a motivare il polacco.
E' questo che vuole Giampaolo dalla squadra, testa e cuore, idee e rabbia, un mix che fino ad oggi si è visto poco. In settimana sono stati tanti i colloqui con i suoi giocatori, sia singolarmente che in gruppo. C'era la volontà di guardarli negli occhi, di capire chi è (ancora) con lui e chi invece non crede nelle sue idee. Alla fine sta tutto li, se sei credibile agli occhi dei calciatori, li conquisti con le tue idee, gli fai capire che applicandole ottengono risultati... loro stanno dalla tua, altrimenti diventa tutto mostruosamente complicato. Certo, i risultati complicano le cose e molto, guastano l'umore, aumentano il malcontento degli scontenti e via dicendo ma a volte una vittoria convincente è la miglior cura. Giampaolo all'ultim'ora, come sempre, annuncerà la formazione alla squadra, la sensazione è che davanti dovrebbero esserci Piatek, Leao e Suso e a centrocampo potrebbe ritrovare posto Lucas Biglia, insieme a Kessie e forse Lucas Paquetà, ancora in ballottaggio con Calhanoglu. Insomma, Giampaolo prosegue per la sua strada con convinzione, come è giusto che sia e solo il campo dirà se le sue scelte sono state azzeccate. Se le cose dovessero andare male, bisognerà correre ai ripari e velocemente, prima che la situazione sfugga definitivamente di mano e che ritrovare la rotta diventi un'impresa. Difendere ancora Giampaolo di fronte ad un'eventuale altra sconfitta, sarebbe "mission impossible" e a quel punto si ricomincerà nuovamente da zero.
Sì, ma con chi? I nomi in lizza potrebbero essere due, ma è presto per parlarne. C'è ancora una tappa che potrebbe cambiare il destino di Giampaolo.
Forse.
Lo deciderà il gruppo. Quel gruppo che forse dovrebbe concentrarsi più sul campo che sui proclama social, più sul trovare la concentrazione e andare a letto presto che su altro. Meno sorrisi, meno "siamo tutti col mister" e più dimostrazioni. E magari anche un po' di incazzatura, di quella sana, che dovrebbe essere naturale dopo i risultati ottenuti o perlomeno si spera, ma forse, come sempre, è tutta colpa dell'allenatore e alla squadra va bene così.
Ce lo dirà il Ferraris.