OGGI CON PRADELLI

Cuore tifoso Milan, il protagonista che non ti aspetti

Dalla trasferta sarda, un “nuovo” profilo su cui Pioli sembra poter finalmente contare: Samu Castillejo

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Difficile trovare qualcosa che sia andato storto contro il Cagliari, nella trasferta poi convincente dell’era Pioli. Molto bene la difesa: Donnarumma non ha corso grossi pericoli se non su un’uscita un po’ avventata, Musacchio e Romagnoli hanno tenuto a bada Simeone e Joao Pedro e Calabria ed Hernandez sono stati ottimi in ambo le fasi. Calhanoglu, Kessie e Bennacer hanno dominato la zona nevralgica del campo ed i due attaccanti si sono equamente divisi il tabellino dei marcatori. Ma c’è un giocatore non ancora menzionato: si tratta di Samu Castillejo, una delle note più positive del sabato pomeriggio sardo. Particolarmente positiva proprio perché inaspettata, visto che parliamo di un giocatore che aveva visto il campo col contagocce e che invece sabato si è fatto trovare pronto in un match molto delicato. Il numero sette non giocava titolare da oltre due mesi, per la precisione dal match del 2 novembre scorso contro la Lazio, dove pure era stato uno dei più positivi tra le fila rossonere. Nonostante la buona prova, nelle successive sette gare solo tre ingressi da subentrato: ecco perché la mossa di Pioli è parsa sorprendente, sebbene alla fine abbia pagato eccome. Mai particolarmente apprezzato e piuttosto confusionario tatticamente, contro il Cagliari ha incarnato alla perfezione il ruolo di esterno in un centrocampo a quattro, mettendo in campo grande dinamismo ed energia in entrambe le fasi, dando larghezza e profondità alla manovra rossonera e, ciliegina sulla torta, servendo un perfetto pallonetto filtrante a Rafael Leao per il vantaggio rossonero. Non a caso, Castillejo ha avuto molti estimatori a bussare alla porta del Milan nel corso di questi primi giorni di mercato – Espanyol e Villareal in primis – ma ha sempre fatto intendere al club di via Aldo Rossi di voler restare a Milanello per convincere Pioli a dargli un ruolo da protagonista. E, se questi sono i prodromi, il “nuovo” Milan di Ibra potrà senz’altro fondarsi anche su di lui.

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