OGGI CON SARONNI

Cuore tifoso Milan, il nuovo che non avanza

Giampaolo dovrebbe tenere ancora in panchina Leao e Paquetà in nome dell'equilibrio

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Sfogliata all’alba dei quotidiani, vediamo che c'è di nuovo sull'amata Associazione. E il “niente di sostanziale” diventa proprio un “niente, ma proprio niente" quando, sulla Gazzetta dello Sport, si incrocia la tradizionale paginata dedicata alle probabili formazioni del weekend. A Verona, ancora un Milan versione 2018/19 negli uomini e nell'impostazione base, quella del 4-3-3.

Degli otto giocatori arrivati in rossonero nell'anno solare 2019, solo due – secondo la Rosea – scenderanno in campo dall'inizio, e si tratta di Bennacer e Piątek; anche Paquetà, insieme all'intero gruppetto degli acquisti estivi, siederà in panca con Giampaolo. Ovviamente, non bisogna fare di ogni erba un fascio, conta esaminare i perché caso per caso.

Theo Hernandez rimette il nome oggi nella lista delle convocazioni, normale che non venga immediatamente gettato nella mischia, forse ė il primo della banda che si prenderà una maglia da titolare, forse già al derby; Krunic non ha ancora totalmente recuperato dai guai fisici che hanno penalizzato la sua estate. C'è Rebic, che dovrebbe essere in piena condizione fisica, ma che effettivamente – dopo essere stato preso all'ultimo tuffo di mercato – ha fatto pochissimi allenamenti con la squadra.

 

 

Poi, c'è il resto, che comincia da Leao, ormai da più di un mese nei ranghi, protagonista in settimana con la sua Nazionale Under 21: non è ancora pronto “di testa”? O in un’ottica che sembra destinata a una rinuncia, o almeno a un rinvio di un modulo che preveda due punte, il giovane portoghese diventa la riserva di Piątek, punto e basta?

Questo ragazzo, sostanzialmente non ancora visto, messo alla prova, rischia di diventare il grande equivoco del mercato milanista. Quello estivo. Perché tornando a quello invernale, il vero caso che può agitare le acque di Milanello è quello di Paquetà. Diamo per buona (e per molti non lo è) la “sentenza” di Marco Giampaolo, vale a dire che il brasiliano sia una mezzala: ha certamente meno propensione al ripiegamento e al sacrificio di Calhanoglu, però può assicurare la giocata, il salto dell'uomo, l'inserimento in area, la visione della porta. E in un Milan che già dopo pochissimi giri di pista denota una certa difficoltà a centrarla, quella porta, che denota la consueta assenza di imprevedibilità, ecco, rinunciare alle caratteristiche di Paquetà ora e specialmente contro avversari più abbordabili pare un eccessivo esercizio di ricerca dell'equilibrio, delle distanze e delle dinamiche tattiche che tuttavia non trovano sbocco nel gioco.

Sperando di venire smentito (e con me la Gazzetta) dalla distinta di domenica sera, vediamo all'ispido Bentegodi se invece, con piacevole sorpresa di tutti, il Milan 2018/19 mostrerà un primo salto di qualità. Anche se - non foss’altro che per crisi di astinenza di emozioni, di novità – si preferirebbe assistere alla nascita di quello del 2019/20.

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