Corsa Champions, tutto in mano alla Juve

I bianconeri arbitri del destino del Milan: le speranze per i rossoneri si riducono a un lumicino. Resta solo vincere e osservare

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Decide tutto la Juve. Amaro da digerire ma è così. Il destino della corsa Champions è in mano a una squadra che ha abbondantemente staccato la spina. Non lo dice il sottoscritto, non lo dicono i tifosi di Milan, Roma e Atalanta, lo afferma il campo. Una squadra che non ha più niente da chiedere, con la testa in vacanza, che non vince in campionato dal 20 aprile, un 2-1 casalingo contro la Fiorentina, deciso da un autogol di Pezzella.

Sarà la Juventus arbitro del destino rossonero, quella Juve che ha chiesto (ed ovviamente ottenuto) lo spostamento della sfida di domenica con l'Atalanta alle 20,30 per agevolare la festa scudetto e sfruttare l'effetto luce all'interno dello stadio. Una squadra rilassata, senza obiettivi, scarica mentalmente che nelle ultime 5 partite ha portato a casa solamente 5 punti: 84 punti nelle prime 31, 5 nelle ultime 5. Del resto è tutto chiarissimo quando lo stesso mister Allegri nel post partita di ieri sera ammette candidamente che Chiellini nelle partite che valgono avrebbe buttato il pallone in tribuna. "Nelle partite che valgono".

Di cosa stiamo parlando? Abbiamo davanti agli occhi una Juventus protagonista di un campionato pazzesco, che ieri sera dopo un buon primo tempo crolla sotto i colpi di una Roma che fa quel che può e strappa i suoi tre punti. Ma va tutto bene, non preoccupatevi. Certo, ha ragione Gigio Donnarumma post vittoria al Franchi che - forse nemmeno troppo convinto - si augura la Juve faccia il suo con l'Atalanta, ma al momento vedendo le ultime prestazioni è davvero difficile immaginare che l'armata bianconera sfoderi una prestazione degna di quelle viste nelle prime 31.

Alt, non vuol essere un editoriale di accusa alla Juve, ci sta aver staccato la spina completamente, certo diventa assurdo quando in questo status mentale ci si trova a decidere vita o morte degli altri club. Situazione indicativa del fatto che qualcosa nel sistema calcio italiano vada rivisto, in un campionato dove un club a gennaio ha già in tasca mezzo scudetto, dove il dileggio e la mancanza di rispetto di Cristiano Ronaldo verso tifosi avversari non viene nemmeno ripreso dai media e quello verso gli avversari (vedi Florenzi...) non viene stroncato a differenza di Kessie e Bakayoko che vengono sottoposti alla gogna mediatica.

Un campionato dove Lucas Paquetà per un'ingenuità clamorosa si becca (probabilmente giustamente) 3 giornate di squalifica, ma analogo trattamento non è riservato a Victor Hugo per un gesto (diverso ma) simile. Le colpe di questa situazione restano del Milan, va detto. Ficcarsi nei guai da soli non è mai una buona idea, trovarsi a non essere più artefici del proprio destino è la peggiore delle situazioni e aumenta il rammarico per i punti buttati. Da quelli all'andata con Bologna e Frosinone, passando per i 2 lasciati giù allo Stadio, fino ad arrivare ai pareggi assurdi con Parma e Udinese, ma ora recriminare serve a poco nulla.

Ora bisogna solo vincere (col presidente della Spal che già anticipa: "ci teniamo alla sfida con il Milan..") e sperare che qualcosa di buono succeda negli altri campi, chissà magari iniziando proprio oggi da San Siro...perché domenica prossima servirebbe un vero e proprio miracolo. O forse nemmeno quello potrebbe bastare.